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Juventus, la rivoluzione di Maurizio Sarri: cosa ha chiesto al ds Paratici e quanto incasserà all'anno

Davide Locano
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Fra Livorno e Figline Valdarno ci sono circa 150 km, tutto sommato vicino. La Juve è andata là, in provincia di Firenze, a pescare il successore di Allegri ma passando per Londra, allungando la strada, una distanza però mai così grande quanto quella che divide Massimiliano da Maurizio Sarri. Una rivoluzione: di calcio, di uomini, di sguardi, di parole. Si cambia rotta, si cerca il gioco d' attacco per piacere e piacersi. A Torino qualcuno ancora si chiede se ce ne fosse bisogno. Agnelli non voleva cambiare, lo hanno convinto che alla corazzata già fornita di armi pesanti servisse pure l' imprevedibilità di un calcio rapido e fantasioso. La conquista dell' Europa non può più attendere. Max e Mau saranno anche toscani, tuttavia alla Continassa da ieri, quando il club ha ufficialmente annunciato l' ingaggio dell' ex Chelsea per tre anni (6 milioni netti a stagione più bonus), si parla un' altra lingua. Non è detto che a tutti piaccia, non è detto che tutti la capiscano o la vogliano capire. RELAZIONE COMPLICATA Almeno in questo, Sarri e Allegri potranno dire di somigliarsi. Lo scetticismo (anche qualche offesa e sputi sulla macchina) che accolse Max al suo primo giorno a Torino è lo stesso che accompagna Maurizio da quando il suo nome è divenuto prioritario; un voto negativo riservatogli da gran parte dei tifosi bianconeri, scottati dalla bolla mediatica Guardiola e da quelle picconate che Sarri, ai tempi del Napoli (dove è esplosa una paranoia manco fossero atterrati gli alieni, gridano «traditore» e mettono in piedi referendum per togliere le onoreficienze al loro ormai reietto "Capitano") vomitò ai danni dei grandi nemici: dal fatturato che permette di vincere gli scudetti agli orari migliori per giocare le partite, dalla rabbia per aver contattato (e poi preso) Higuain alle minacciate querele a chi lo accostava ai bianconeri, fino al dito medio esposto in pullman fuori dall' Allianz Stadium. Ora, convinto Sarri, convinto il Chelsea, c' è da convincere gli juventini: fatto Sarri, c' è da fare i sarriani. Ecco, sarrismo e juventinità si possono conciliare? Maurizio è uno che crede prima di tutto in se stesso, alla Juve si crede prima di tutto nella Juve, quella realtà che il nuovo mister ha indicato, nei lunghi anni passati a inseguire, come il potere costituito da rovesciare. Ora c' è lui, dentro il Palazzo. Vedremo chi sarà a dover cambiare di più in questo matrimonio, dicono che ad Andrea Barzagli (pronto a cominciare il corso di allenatore a Coverciano) sia stato proposto di entrare nello staff di Sarri: una spalla, un tutor, una voce amica per evitargli passi falsi. Marina Granovskaia, braccio destro di Roman Abramovich al Chelsea, ha così spiegato la separazione: «Nei colloqui dopo l' Europa League Maurizio ha chiarito quanto fortemente desiderasse tornare in Italia, spiegando che le ragioni per cui volesse ricominciare a lavorare in patria erano forti. Leggi anche: Quante sigarette si è fumato Maurizio Sarri in un anno Crede che sia importante essere più vicino alla famiglia e abitare meno distante dagli anziani genitori per il loro per il benessere». Ai londinesi andrà un indennizzo dai 2 ai 5 milioni, in base ai risultati conseguiti dal mister bianconero, che gireranno poi al Derby County per riportare "a casa" Frankie Lampard come erede di Maurizio. A "casa" ci torna anche Giovanni Martusciello, già vice di Spalletti all' Inter, che riabbraccia Sarri dopo l' avventura insieme a Empoli. Ma ben più interessante è capire se a "casa", intesa come Juve, ci tornerà anche Paul Pogba, uno dei papabili a quel posto di centrocampista di grande peso che Sarri ha richiesto: «Quella appena conclusa a Manchester è stata la mia migliore stagione, penso che per me sia ora di provare una nuova sfida da un' altra parte. Sto pensando a questo», ha dichiarato ieri Paul, per il quale Paratici si è già mosso e sul quale c' è pure l' interesse del Real Madrid. REBUS HIGUAIN E DYBALA Milinkovic-Savic e Rabiot sono altri due nomi caldi, un difensore centrale verrà preso per alternarlo a Chiellini e Bonucci, con il sogno De Ligt ancora non tramontato. Prevedibile anche un colpo per la fascia destra, dove è tutta da decifrare la situazione di Cancelo, richiesto dal City e pure inserito come contropartita per lo United nel potenziale affare Pogba. È impensabile che Sarri si accontenti di fare la stagione con il solo De Sciglio come terzino di ruolo: Trippier del Tottenham è uno degli obiettivi. Ma è davanti che la "Sarri Revoluscion" incuriosisce. Perché se all' intoccabile Ronaldo il mister garantirà larga autonomia, è prevedibile che gli voglia affiancare un vero attaccante d' area più fresco di Mandzukic (Icardi?). In più, ci sono i rebus Higuain (tornerà per restare?) e Dybala: immaginarlo "alla Hazard" non è utopia, la rosa della Juve ha qualità e quantità per variazioni sul tema, dal 4-3-3 al 4-3-1-2. Chi vuole, può accendere una sigaretta: ci sarà da divertirsi. di Tommaso Lorenzini

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