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Gianfranco Zola, l'ex calciatore vicino alla Magliana confessa: "Un piano per rapirlo"

Caterina Spinelli
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L'allenatore di calcio Gianfranco Zola stava per essere rapito. Fabrizio Maiello, anche lui ex calciatore, sedicente malavitoso con aderenze nelle bande della Comasina (Renato Vallanzasca) e della Magliana, ha rivelato il progetto di un sequestro di persona con vittima designata Magic Box. "Lo avremmo seguito con due macchine per speronarlo in strada e farlo salire su un'altra vettura - ha riferito a un sito web - poi si è fermato al distributore di benzina e quando lo stavamo aspettando si è girato verso di noi per chiederci se volessimo un autografo. In quel momento ho pensato ma cosa stiamo facendo? e abbiamo lasciato stare". Leggi anche: Paura per Gianfranco Zola, dopo l'operazione torna in ospedale Il piano - di incerta attendibilità - sarebbe stato progettato nel lontano 1994, quando Zola giocava nel Parma. "In quel periodo ero latitante. Siamo andati a vedere qualche allenamento del Parma. Ci era venuta l'idea di un rapimento lampo di 24/48 ore per richiedere il riscatto a Tanzi (Callisto Tanzi era il proprietario di Parmalat e presidente del Parma, ndr). Al distributore di benzina Zola ci è venuto incontro sorridendo, gli ho detto che ero un tifoso del Napoli e gli ho chiesto un autografo. Gli ho dato la mia carta d'identità e lui l'ha firmata". Poi Zola sarebbe risalito in auto nonostante i suoi compagni lo esortassero a speronarlo.  Leggi anche: Londra, Zola e Schevchenko aprono assieme una gelateria Pare però che Zola non abbia alcun timore di quanto accaduto: "Questa storia di Maiello? Sono passati 25 anni - dice il suo procuratore avvocato Fulvio Marrucco – e non è possibile ricordare niente. Siamo stati colti di sorpresa. La vicenda sembra essere un po' inverosimile… La firma sulla carta d'identità sembra comunque essere quella di Gianfranco. Zola ha dato decine di migliaia di autografi una volta era così; oggi si fa con i selfie" ha ironizzato il legale.

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