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Juventus, Gonzalo Higuain fa venire i dubbi a Maurizio Sarri: tutti gli scenari

Davide Locano
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La Juve punta la Luna del bel gioco e di certo non può aspettarsi di raggiungere il traguardo già alla prima missione in terra straniera. A Singapore gli applausi li strappa solo Harry Kane, autore di un gol da metà campo al 93' per il 3-2 del Tottenham contro bianconeri, attesi mercoledì dal bis contro l' Inter. Il risultato conta davvero poco, ancor di più per questa Signora che ha deciso di anteporre l' estetica alla vittoria in sé per sé. Perciò della prima uscita dell' era Sarri bisogna mettere in archivio soprattutto i primi 20 minuti del secondo tempo che mostrano i barlumi di quello che sarà lo spartito futuro: palla a terra, pressing alto, scambi sulla trequarti e tanti palloni per Cristiano Ronaldo, come quello servito al portoghese da De Sciglio per il 2-1 al 60'. Quello che non ti aspetti è il fuoriprogramma chiamato Higuain. Il Pipita si fa notare non solo per il gol del momentaneo pari - quando chiude un' azione fatta di tocchi nello stretto come nel miglior Napoli di Maurizio e Gonzalo -, ma soprattutto per i movimenti e il coinvolgimento negli schemi della squadra. Niente male per una punta sul mercato da settimane e fuori dal progetto da un anno, ma che tuttavia dice di no alla Roma bloccando il risiko dei bomber con Dzeko, Icardi e Lukaku. UN ANNO DA DIMENTICARE Dopo un anno fallimentare tra Milan e Chelsea, l' argentino ha voglia di tornare a dimostrare le proprie qualità e provare a giocarsi fino all' ultimo le sue chance in bianconero. L' allenatore gongola - «finché è a disposizione lo considero al 100% nei programmi», ha detto alla vigilia - la società forse un po' meno dato che ha deciso il suo destino dodici mesi fa al momento della firma con Cr7. E chissà che qualcosa non possa cambiare dopo il lungo dialogo pre-partita tra il giocatore e Fabio Paratici. Il resto della partita è fatto dai primi 45' di vecchia Juve, negli uomini e nelle scorie dell' era Allegri da smaltire. La squadra prova a giocare dal basso, ma finisce inevitabilmente per farsi schiacciare sotto la pressione del Tottenham finalista di Champions che va a segno con Lamela. La Juve reagisce con i primi cambi - Higuain, Rabiot, Szczesny e Demiral - e ribalta il risultato in cinque minuti. E poi si butta via: De Sciglio regala a Ndombele la palla per l' assist del 2-2 di Moura. Entra De Ligt che nei primi minuti bianconeri soffre la velocità di Kane. A tempo scaduto, però, è Rabiot a perdere la palla che il bomber inglese scaglia senza guardare verso la porta beffando l' incauto Szczesny. MEGLIO NELLA RIPRESA «Nella prima mezzora abbiamo perso tanti palloni, abbiamo fatto meglio nella ripresa con 20 minuti di buona qualità», ammette Sarri trovando subito l' errore da correggere. Qualcosa di profondo da modificare nel dna della sua squadra: «Se vogliamo giocare il nostro calcio, dobbiamo difendere in avanti. Siamo stati troppo attendisti nel primi 30 minuti. Siamo stati ingenui in alcune palle perse, questo succede anche perché la nostra preparazione fisica non è ancora ad alti livelli». La rivoluzione è appena cominciata, e si gode un Higuain in più. Almeno per adesso. di Francesco Perugini

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