Milan, la stoccata di Zorro Boban contro Giampaolo: "I punti ci sono, ma il gioco..."
In casa Milan, i dubbi di Zvonimir Boban sull'effettiva competitività del club rossonero fanno nuovamente capolino. Il Chief Football Officer del club di via Aldo Rossi, dopo aver esternato alcune perplessità su un mercato fin troppo "giovane", ora sposta la sua attenzione sul gioco espresso dalla squadra in queste prime tre giornate di campionato: "Punti ne abbiamo fatti. Speravamo di essere più avanti su quello che abbiamo fatto vedere". Parole che non lasciano dubbi sul suo pensiero riguardo al gioco proposto dal mister Marco Giampaolo. Leggi anche: Milan, i dubbi di Zvonimir Boban sul mercato: cosa c'è dietro davvero alle sue pesantissime parole Il dirigente croato ha voluto anche dire la sua sullo scarso utilizzo dei nuovi acquisti (solo 165' in totale divisi tra Bennacer, Rebic e Rafael Leão, con Hernández, Krunic e Duarte ancora inutilizzati): "Ci vuole un po' di tempo per amalgamare la squadra, ma i giocatori bravi, di qualunque nazionalità siano, si intendono subito. Alcune volte dopo due allenamenti senti che c'è sintonia con alcuni giocatori". Insomma, Zorro esorta il tecnico rossonero ad avere più coraggio nell'inserire i nuovi giocatori nel contesto tattico della squadra, anche se Giampaolo è ancora propenso ad agire con calma da questo punto di vista, come testimoniato dalle formazioni schierate nelle tre partite di campionato (in cui si è affidato prevalentemente alla "vecchia guardia") e dalla parsimonia nell'effettuare le sostituzioni (a Verona, l'unico cambio è stato quello di Rebic per Paquetà). Infine, Boban ha espresso un parere per quanto riguarda il Derby con l'Inter di sabato: "L'Inter è un po' più favorita di noi, anche se il Derby è sempre aperto, 50 e 50. Bisogna controllare le emozioni, anche io ho pagato il prezzo. Il Derby porta altro rispetto ad altre partite". E sulla possibile formazione, glissa: "L'allenatore è Giampaolo, dovete chiedere a lui se ci saranno novità". Come dire? A buon intenditor, poche parole.