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Juventus, l'analista promuove il club: "Debito sostenibile, possibili altri colpi come Cristiano Ronaldo"

Stefano Boffa
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Bilancio chiuso in negativo di 39,9 milioni nell'esercizio 2018/19, calo delle azioni in Borsa dell'8% a causa dell'aumento di capitale da 300 milioni, ma aumento esponenziale del fatturato di 494,4 milioni al netto delle plusvalenze che rende il debito sostenibile. Come'è possibile tutto ciò? In un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport, l'analista di Banca Imi Alberto Francese ha voluto chiarire la situazione economica della Juventus analizzando tutti i punti chiave. L'arrivo di Cristiano Ronaldo ha portato ad una chiusura dell'esercizio di bilancio in negativo per la seconda volta consecutiva dopo tre anni in positivo. Francese ha spiegato che il debito è aumentato a causa dell'aumento dei costi (+27% per gli stipendi e +38% per gli ammortamenti), ma il fatturato monstre dovuto agli sponsor, al merchandising, ai ricavi, al cosiddetto "effetto Ronaldo" e alle plusvalenze ha permesso di ridurre lo sbilancio contabile. Leggi anche: Juventus, crollo in Borsa dopo l'aumento di capitale Parlando dell'indebitamento finanziario netto (463,5 milioni), la crescita a livello globale del marchio Juventus, grazie anche ad asset fisici come l'Allianz Stadium e la Continassa, ha permesso di avere un margine operativo lordo in positivo di 163 milioni, arrivando quindi ad un rapporto tra le due parti di 2,84, un valore non altissimo che rende il debito sostenibile. Per quanto riguarda la ricapitalizzazione di 300 milioni operata insieme al gruppo Exor, essa fa parte di un piano di sviluppo globale che punta al mantenimento della competitività sportiva, all'incremento dei ricavi operativi e della visibilità del brand Juventus e al consolidamento dell'equilibrio economico-finanziario. Stando all'analisi di Francese, essa potrebbe permettere il rafforzamento del patrimonio netto, il quale favorirebbe nuovi investimenti "alla Ronaldo" (e le voci riguardanti a Neymar e Harry Kane potrebbero anche non essere roba da fantamercato, ma idee concrete che un giorno potrebbero realizzarsi). Infine, parlando del bond da 175 milioni emesso a febbraio, esso ha una lunga scadenza e ciò permetterebbe, secondo Francese, di non inficiare sulla crescita del marchio, evitando, così, future tensioni finanziarie, visto che il denaro ricapitalizzato non verrà utilizzato per coprire i debiti, ma verrà investito.  

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