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Serie A, tre scimmie: le polemiche per la campagna anti-razzismo che però è vecchia di mesi

Gabriele Galluccio
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I social creano, distruggono, destrutturano qualsiasi cosa così tanto da far credere che perfino fatti risalenti a mesi fa accadano in tempo reale. È una mistificazione della realtà che travolge anche tematiche importanti e le distorce, decontestualizzandole e portando alla luce il cortocircuito della comunicazione odierna. Il caso delle scimmie anti razzismo è emblematico. Per approfondire leggi anche: Juve, Luciano Moggi su Maurizio Sarri Ieri ovunque girava la foto del progetto dell'artista Simone Fugazzotto: tre quadri raffiguranti tre scimmie per diffondere i valori di integrazione, multiculturalità e fratellanza. Luigi De Siervo, ad della Lega serie A che ha commissionato il lavoro, spiega: «I quadri rispecchiano fair play e tolleranza, mi scuso con chi si è sentito offeso, a febbraio arriverà una campagna ufficiale», e l'artista sottolinea: «Dipingo da sempre scimmie come metafora dell'essere umano. Mi sono sentito umiliato l'anno scorso sentendo gli ululati a Koulibaly. Ho fatto la scimmia occidentale, con gli occhi azzurri, la scimmia asiatica con gli occhi a mandorla e la scimmia nera, al centro. È da dove nasce tutto, è la teoria evolutiva siamo tutti uguali, è inutile che continuate a rompere gridando ai neri che sono scimmie e lanciandogli le banane. Se non riuscite a capire che siamo tutti uomini, vi dico che siamo tutti scimmie: uguaglianza». Il risultato? Sempre lo stesso: strumenti sbagliati per un messaggio corretto. Certo però che la provocazione è cosa buona e giusta solo se colpisce i puzzoni come Salvini, Meloni, Berlusconi, Trump. È il metodo degli antirazzisti-chic, per cui tutto ciò che viene usato per combattere le discriminazioni ma non è in linea con i loro dogmi è sbagliato: chi pensa diverso è un coglione. Costoro, illuminati, selezionano e impongono in base alla loro sensibilità cosa va bene e cosa no: incaricati da chi, non si sa. Il tutto senza mai proporre alcunché di concreto, se non le loro colate di inchiostro su siti fighetti. È comodo farsi belli con le battaglie facili, ottenere pollici in su, like, cuoricini. Poca spesa, tanta resa, coscienza ripulita e "pensiero unico" accontentato. E poi? Le proposte dove sono? A migliaia hanno commentato che usare le scimmie per spazzare via il razzismo è stata una boiata, eppure nessuno ha saputo suggerire come agire diversamente, e meglio. Forse ci basta solo far vedere che a parole siamo tutti anti razzisti? Michael Yormark, ad dell'agenzia che rappresenta Lukaku (la Roc Nation) ha attaccato via Telegraph: «Ogni volta che la Lega apre la bocca peggiora la situazione, Romelu è molto deluso da questa gestione. Quelle immagini sono insensibili, imbarazzanti. Non hanno la minima idea di cosa fare in relazione al razzismo. È tempo di chiedere consulenza alle organizzazioni, come possono i club prendere una posizione dura se la Lega non ha idea di cosa sta facendo?». Un attacco puntuale e pertinente alla Lega serie A (un ente inutile), in un momento in cui è incapace perfino di nominare un presidente, figuriamoci stabilire una linea d'azione contro il razzismo. Eppure, c'è una precisazione essenziale: il Trittico delle scimmie è stato presentato il 15 maggio scorso, come mai la polemica è stata fatta solo adesso, pochi giorni dopo il caso "Black Friday"? Forse perché anche a chi si erge a paladino dell'uguaglianza piace giocare usando le stesse armi di coloro che dice di combattere? di Tommaso Lorenzini

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