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Vittorio Feltri, ode all'Atalanta: "Squadra modello. E Gasperini è un Dio in terra"

 Gian Piero Gasperini

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Dell'Atalanta fenomenale si è parlato tanto, ma non abbastanza. I miracoli che fa sono stati parecchi e pare non finiscano mai. È la squadra di serie A che ha segnato il maggior numero di gol, addirittura 70. Ieri ne ha rifilati 7 al Lecce, che non è l' ultima della classe.

Sorvoliamo. In Champions League si accinge ad arrivare ai quarti di finale. Il bilancio societario padroneggiato da Antonio Percassi e figli è florido. La Dea in sostanza ogni anno vende uomini eppure si rafforza acquisendo atleti pressoché sconosciuti o giovani del vivaio.

Non capisco quale sia il segreto di un successo così clamoroso. Probabilmente è la bravura di dirigenti esperti e assennati che oltre a guardare il campo tengono sotto controllo la tasca con acume tipicamente orobico. I bergamaschi hanno sempre avuto tre punti di riferimento ideali: Papa Giovanni, Gimondi e l' Atalanta. Attualmente l' ago della bilancia pende verso i nerazzurri, i quali sono l' orgoglio della città e della provincia, basti pensare che a San Siro, nell' ultima partita contro il Valencia, erano presenti 45mila miei concittadini, Bergamo era deserta come in questi giorni di incubo virus.

Bisogna sottolineare un particolare: l' allenatore, Gasperini, è giustamente considerato un dio in terra, il fautore principale delle imprese dell' Atalanta, il signore della provvidenza, colui che ha trasformato una formazione di secondo piano in una stella che brilla pure oltre i confini nazionali. Noi appassionati gli siamo grati e al suo cospetto ci inchiniamo.

Un'ultima annotazione decisiva: le casse del club non piangono bensì ridono a crepapelle, vantando plusvalenze per 150 milioni. Il merito è di tutto lo staff.

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