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Coronavirus, Sassuolo fermo da 22 giorni: così gli incastri bloccano i neroverdi

Francesco Perugini
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Si riparte. A porte sbarrate per l' emergenza Coronavirus, ma almeno si riprende il cammino nel tentativo di portare a termine il campionato più divertente degli ultimi anni, trasformatosi in pochi giorni nella solita stagione di polemiche. Chiuse le tribune insieme alle discussioni - almeno per il momento -, la serie A riapre l' 8 marzo.

È quella la data scelta per i recuperi delle partite rinviate nello scorso weekend per il tuttora incomprensibile tira-e-molla su Juventus-Inter. Con una settimana di ritardo si giocheranno, dunque, i sei incontri non disputati nel programma della 26esima giornata: Parma-Spal (12.30), Milan-Genoa (non più a ora di pranzo ma alle 15.30), Sampdoria-Hellas Verona, Udinese-Fiorentina (ore 18) e, appunto, il derby d' Italia.
 
Fissata invece per lunedì 9 (ore 18.30) Sassuolo-Brescia. Cambia anche il programma dei recuperi di Hellas-Cagliari e Torino-Parma, previsti per l' 11 marzo e posticipati al 18 marzo insieme ad Atalanta-Sassuolo (tutte alle 18.30) in modo da completare così così anche il quadro della 25esima giornata. A eccezione, ovviamente, di Inter-Sampdoria che «sarà recuperata alla prima data utile». Cioè non appena i nerazzurri verranno eliminati dall' Europa League, sempre che questo accada altrimenti il caos sarà completo. La Coppa Italia ha un destino tutto da stabilire, mentre nelle prossime ore si lavorerà sullo slittamento dei prossimi turni. A partire dalla 27esima giornata, quella della tanto discussa Atalanta-Lazio.

ritorno alla normalità Con il percorso avviato verso il ritorno alla normalità o quasi - difficile chiamarla così con gli stadi deserti (si adegua anche la Serie B fino al 3 aprile come da decisione del governo) - si può provare a ipotizzare a chi abbia giovato il rimpallo degli incontri guardando agli incastri del calendario. Perché se il riposo non previsto può aver giovato a chi era a corto di ossigeno, la lunga inattività può diventare un problema per quelle squadre che puntano molto sul ritmo-partita. Chi riposa di meno in assoluto è l' Atalanta: appena nove giorni di stop tra la goleada a Lecce con tifosi al seguito - ma sottoposti a controlli medici - e la trasferta a porte chiuse a Valencia. Abbastanza per preparare al meglio l' impegno europeo, anche se poi la Dea sarà attesa da un trittico con Lazio, Sassuolo (recupero) e Udinese.

Situazione abbastanza simile per Juve e Inter: undici e dieci giorni di stop rispettivamente per le contendenti allo scudetto dopo gli impegni con Lione e Ludogorets. Scopriremo chi ha beneficiato di più della mini-pausa, ma soprattutto chi sarà stato caricato di più dalle polemiche e dallo Stadium senza tifosi. La Roma ripartirà direttamente dall' Europa contro il Siviglia, il 12 marzo: Fonseca e la sua squadra «stanca» ringraziano. Lo stop che colpirà le squadre non impegnate nelle coppe è in media di 14-15 giorni (dipende soprattutto da come verrà calendarizzato il 27esimo turno nelle nuove date), ma con alcune eccezioni importanti. Saranno 17 i giorni senza partite per il Brescia, dall' anticipo del venerdì con il Napoli a lunedì 9 contro il Sassuolo.

Basteranno a Diego Lopez per sistemare le Rondinelle? Sarà un intervallo record di 22 giorni per gli emiliani, fermi addirittura dal 16 febbraio quando persero in casa con il Parma. I crociati torneranno in campo appena 24 ore prima così come il Verona. L' Hellas tutta corsa di Juric dovrà riprendere il cammino interrotto in casa dell' Udinese contro la Samp, ai box a sua volta dall' 1-5 con la Fiorentina di metà febbraio. Era il 16 febbraio, sembra un secolo fa.

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