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Flavio Briatore si confessa: "Ferrari? Il sogno di tutti, ma non ci sono mai stato vicino. E non avevo mai visto Alonso piangere"

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Flavio Briatore compie 70 anni e si racconta al Corriere della sera. Dal suo arrivo in Formula 1 alla mancata esperienza in Ferrari. "In F1 ho vinto 7 mondiali in 18 anni, non male. Ma oggi la sfida è restare vivo e salvare i posti di lavoro. Forse io il virus l' ho già avuto, sono stato male a dicembre, il dottor Zangrillo mi ha detto che può essere". Briatore poi parla della Formula 1: "Mi manca gestire un team, avere continue decisioni da prendere, è una sfida continua. Mi hanno fatto la guerra tutti. Io sono entrato con la Benetton, eravamo quelli che facevano i maglioni. Per me la F1 era un prodotto come un altro. Poi ho vinto Gp con tre team, Benetton, Ligier e Renault, e 7 Mondiali in 18 anni. Ma invece di dirci bravi, qualcuno mi ha odiato tutta la vita come Mosley, l' ex presidente della Fia. Poi mi ha aiutato Ecclestone, e abbiamo fatto cose buone con Montezemolo, quando con la Fota ci siamo opposti a Mosley: nel 2009, abbiamo riunito in fabbrica da noi tutti i team principal alle due del mattino.

 

 

E La Ferrari? "Qualche chiacchiera con Giraudo, ma no. La Ferrari è un po' il sogno di tutti, non penso sia complicato gestirla. Il grosso rimpianto è la Ferrari, ha perso due Mondiali non per colpa sua. Il primo, nel 2010, era già vinto e c' è stato l' errore del muretto. È stata una botta troppo dura, non avevo mai visto Alonso piangere. Sarebbe cambiata la storia della F1, l' anno dopo con una motivazione incredibile avrebbe vinto ancora".

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