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Brescia, il presidente Massimo Cellino ha il coronavirus: "Il campionato deve fermarsi. Noi in B? Pazienza"

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Ha contratto il coronavirus, e ora Massimo Cellino, presidente del Brescia, a Repubblica chiede di fermare il campionato per il resto della stagione. "Sono a Cagliari da pochi giorni, dopo aver fatto tre settimane di quarantena a Brescia. Poi per passare Pasqua in Sardegna con la mia famiglia ho preso un aereo privato e sono tornato. Dopo due settimane di quarantena a Cagliari sono stato in ospedale a fare dei controlli". Risultato? "Mia figlia ha avuto il virus, mio figlio non ce l'ha avuto. E che io ce l'ho in atto".

"Ho stanchezza eccessiva e forti dolori alle ossa. E male al fegato. Ma questo è per il calcio. Assurdo si discuta ancora se giocare o no - prosegue il presidente delle rondinelle-. Non c'è la minima sensibilità e non c'è il minimo rispetto nel chiedermi di ricominciare il campionato fuori dalla Lombardia. Non ho paura di retrocedere, in B magari vado lo stesso ma tornerò in A, ho giocatori giovani e i conti a posto". "In Lega ci sono circa 180 milioni di euro destinati alla classifica finale della Serie A e che vanno alle prime 10 in classifica. E questi premi sono stati già fatturati dalle società. Ora, se non si finisce il campionato e Sky non paga, cosa succede a chi ha già speso quei soldi - domanda Cellino -? Vanno fatti i test e devono risultare tutti negativi, prima di ripartire. Se nella Fase 2 non riaprono le chiese, come  fa a ricominciare la Serie A? Se vedo rischi la squadra non la faccio giocare. Chiedo ai presidenti di Figc e Coni di prendersi le responsabilità, l'anno prossimo rischiamo di avere 10 società fallite in Serie A".

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