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Coronavirus, Claudio Ranieri: "Ci sono ancora troppi morti e troppi contagiati per ricominciare"

Claudio Ranieri, l'uomo che non perde mai i derby: l'ultima vittoria domenica sera con l'Inter ai danni del Milan

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Claudio Ranieri ha letto il protocollo della commissione medica della Figc e ha molto da dire. Il tecnico della Sampdoria, sul possibile ritorno in campo della Serie A, dice la sua in una intervista al Corriere della sera. "Ciascuno di noi avrebbe voglia di tornare sul campo. Ma questo è il momento della prudenza. Nessuno sa come reagisce il virus sul fisico di un atleta e se dovesse succedere qualcosa di grave chi se ne assumerebbe la responsabilità? La verità è che ci sono ancora troppi morti e troppi contagiati per ricominciare. Siamo una delle industrie più a rischio proprio perché il nostro è uno sport di contatto. E non vorrei che la fretta ci portasse a commettere degli errori".

 

 


Che cosa non le torna del protocollo? È giusto fare tamponi, come i test sierologici. Ma in questo momento c' è gente che ne ha più bisogno di noi. Non possiamo scavalcare i cittadini, non sarebbe né giusto, né etico. Ho degli amici che sono stati ammalati e il tampone non sono riusciti a farlo perché non se ne trovano e perché non ci sono i reagenti. E sul test sierologico, da quello che mi risulta, solo il 29 aprile il governo dirà quale fare. Prima del calcio deve ripartire il Paese. Hanno ragione la Pellegrini e Fognini. Non c' è solo il pallone. Anzi dico di più: essendo il nostro uno sport di contatto, dovrebbe essere l' ultimo a rimettersi in moto, sicuramente dopo le altre discipline per natura più distanziate, come per esempio nuoto e tennis".

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