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Andrea Pirlo, addio alla Juventus ma non alla Serie A. I due club che si contendono "il Maestro"

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La relazione tra Andrea Pirlo e la Juventus è ormai giunta ai titoli di coda. Non è bastato quell'ironico "io mi riconfermerei", per convincere la società a trattenere per un altro anno il "maestro". Si chiude con due trofei la prima stagione di Pirlo nelle vesti di allenatore: Una Coppa Italia e una Supercoppa italiana. C'è chi non li ha vinti in 20 anni di carriera. Eppure, dati alla mano, con i soldi investiti la Juventus ha deluso. E pensare, che alla fine è riuscita ad arrivare in extremis anche una qualificazione in Champions che si era via via sempre più allontanata. Ci è voluto un gentile omaggio del Napoli, che la Juve non si è fatta certo scappare.

 

 

Insomma, Andrea Pirlo è stato un po' il capro espiatorio di una Juventus ormai alla fine del suo ciclo. Sono molte le volte in cui Pirlo non si è trovato a disposizione le qualità che pensava di trovare in bianconero. A partire della delusione numero 1: l'argentino Paulo Dybala. Tanto che Pirlo si è anche stizzito più di una volta: "Si doveva cercare il gioco e puntare su una nuova generazione o no?". A un certo punto, l'ex Milan si è perso. Ha provato a reggere dopo la batosta contro l'Inter di Conte, ma è crollato dopo l'uscita prematura dalla Champions con il Porto. 

 

 

Probabilmente, si tratta anche dell'inesperienza di Pirlo in panchina. Sembra facile iniziare la propria carriera da allenatore in una supersquadra, ma ci sono mille sfaccettature che rischiano di complicare i piani. Le pressioni della società, la situazione economica, i litigi di spogliatoio, non sempre la convivenza tra molti fuoriclasse è facile. Ora Pirlo potrebbe ripartire più in basso: Secondo La Stampa, le destinazioni appetibili per il tecnico lombardo di 42 anni potrebbero essere il Sassuolo o la Sampdoria. In entrambi i casi, due posti in panchina sono ora vacanti, a Pirlo potrebbe fare bene ripartire da zero. 

 

 

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