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Euro 2020, Christian Eriksen può tornare in campo? Il cardiologo Andreini: "C'è una sola possibilità"

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Il professor Daniele Andreini, cardiologo e responsabile di Monzino Sport, svela le prossime tappe di Christian Eriksen. "Gli è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo, meno invasivo di quello classico. Viene riservato ai soggetti più giovani che non hanno bisogno del pacemaker per aiutare il cuore a tenere il regolare battito. I sottocutanei sono più recenti e vantaggiosi. È più agevole sostituire il generatore e ci sono meno rischi qualora si incorresse in una infezione perché non è collegato direttamente al cuore", racconta. 

 

 

 

Il cardiologo parla anche del possibile ritorno in campo: "Dovremmo avere un quadro clinico completo. Ci sarà una relazione molto circostanziata per dedurre cosa è successo nella fase acuta. E poi per capire la diagnosi reale e precisa. Se il tutto è stato provocato da una aritmia scatenata da un’infiammazione (miocardite, ndr) allora potrebbe essere una delle diagnosi più favorevoli per la prognosi del ragazzo al di là del calciatore. La notizia più importante è che può fare una vita normale. Ci vorranno dei controlli e non prima di sei mesi sarà possibile capire se il defibrillatore potrà essere espiantato. Ma bisogna ponderare tutto con estrema cautela prima di arrivare ad una eventuale idoneità sportiva", ha rivelato in una intervista alla Gazzetta dello Sport.

 

 

 

 

Infine Andreni spiega il perché dell'operazione: "Il defibrillatore è stato impiantato per intervenire qualora in futuro dovesse ripresentarsi una aritmia così grave come successo in campo. Il dispositivo è infatti chiamato salvavita. C’è da fare i complimenti ai colleghi che sono intervenuti sul campo in modo impeccabile in circostanze difficili", conclude.

 

 

 

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