Cerca
Logo
Cerca
+

Tokyo 2020, è l'Olimpiade più cara di sempre anche per colpa del Covid e gli stadi restano vuoti

Esplora:

Fabrizio Biasin
  • a
  • a
  • a

Iniziano i Giochi, lo sapete già. L'inaugurazione è alle ore 13, orario occidentale. A Tokyo sarà sera inoltrata ed è inutile dire che, sì, per questioni di fuso sarà difficile seguire le varie competizioni, a meno che non siate dei licantropi o che abbiate il reddito di cittadinanza (o entrambe le precedenti). E, quindi, inizia l'Olimpiade più sfortunata della storia, quella del popolo giapponese che ne avrebbe fatto volentieri a meno e capiamo perfettamente il motivo: è una questione di contagi, ovvio, ma soprattutto si tratta di quattrini (la cosa più importante anche per De Coubertin, probabilmente).

Snoccioliamo. I Giochi del Sol Levante sono i più cari di sempre: dovrebbero costare la bellezza di 1.664 miliardi di yen - yen più, yen meno - che poi sono 12,7 miliardi di euro, con un incremento di 294 miliardi di yen (2,27 miliardi di euro) rispetto a quanto preventivato in epoca prepandemica e dovuto al rinvio di un anno e al doveroso allestimento di un'Olimpiade che fosse il più possibile "sicura" (e, sì, stiamo parlando di Covid). Per intenderci, si tratta sostanzialmente del doppio rispetto al costo medio di un'Olimpiade estiva. Cioè, anche i Giochi di Londra costarono assai, ma all'epoca gli organizzatori poterono contare su una componente piuttosto essenziale quando si tratta di incassare: il pubblico.

 

 

 

A Tokyo il pubblico sarà ridotto al minimo, se non del tutto assente (un migliaio per l'inaugurazione) e, quindi, alla fine delle competizioni (8 agosto) il Giappone potrà solamente quantificare le gigantesche perdite. Del resto stiamo parlando di una macchina che nei prossimi 17 giorni dovrà far funzionare 33 sport (per 50 discipline totali), organizzati in impianti imponenti e desolatamente vuoti. Gli eventi in totale saranno 339 e si disputeranno in 42 diverse località. Tokyo, ovviamente, sarà la sede più "battuta", ma si uscirà dalla megalopoli per le gare di surf (Tsurigasaki Surfing Beach), ma anche per la marcia e la maratona (si corre a Sapporo per limitare gli effetti del caldo soffocante). Sia chiaro, faremo tutti il tifo per gli sfortunatissimi giapponesi che, attualmente, combattono contro numeri sempre più preoccupanti (i contagi sono in netto aumento, al punto che la donna più anziana al mondo, Kane Tanaka, 118enne, ha rinunciato a vestire i panni dell'ultimo tedoforo) e anche contro la maledetta iella: proprio nelle ultime ore il sito ufficiale dei Giochi è saltato creando non pochi problemi a tutti gli operatori. Ma il domandone che tutti quanti si pongono è: chi ci rimette? Solo i giapponesi? Giammai.

 

 

 

Il Comitato Olimpico Internazionale coprirà le spese per 5,7 miliardi di euro, 5,5 saranno sostenuti dal Governo di Tokyo, il resto toccherà allo Stato. Ma, attenzione, mentre noi chiacchieriamo simpaticamente il meccanismo a Cinque Cerchi continua a bruciare denaro, al punto che uno studio pubblicato dal prof. Bent Flyvbjerg sostiene che le cifre reali relative alle spese potrebbero oltrepassare i 25 miliardi di euro. Un vero e proprio salasso, insomma. Sarà per questo che, proprio l'altro ieri, la città australiana di Brisbane si è aggiudicata l'edizione 2032 in assenza di concorrenza: i Giochi sono molto belli da vedere, ma rischiano di lasciare voragini impressionanti, anche in periodi, "normali" e figuratevi ora che il mondo gira come gli pare. Ma, turiamoci il naso e prepariamoci ad assistere allo spettacolo in programma allo stadio Nazionale di Tokyo: la Grecia sfilerà per prima come da tradizione, il Giappone per ultimo, la Francia per penultima in quanto futuro Paese organizzatore (2024). E speriamo che fra tre anni le rotture di scatole siano finalmente alle spalle. 

Dai blog