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Tokyo 2020, Gianmarco Tamberi: "Mamma mia, che schifo che ho fatto". Ma dopo un calvario di 5 anni è in finale

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Alla fine, nel cuore della notte, Gianmarco Tamberi si qualifica per la finale del salto in alto ai Giochi di Tokyo 2020. L'azzurro ha superato 2,28 al secondo tentativo. Eliminato invece Stefano Sottile, la finale è in programma domenica. Una rivincita, dopo i giochi saltati per infortunio a Rio de Janeiro nel 2016. Un infortunio che per ovvie ragioni Gianmarco visse in maniera drammatica. Già, di dramma sportivo si trattava.

 

"Aspetto questa finale da troppo tempo. Non vedo l'ora, ho dato l'anima negli ultimi cinque anni per essere qui. Sono contento di potermi giocare le mie carte". Queste le prime parole consegnate ai microfoni della Rai da Tamberi, dopo la qualificazione alla finale del salto in alto. "Non è stata una bella gara ma l'importante era qualificarsi".

 

E ancora, ha aggiunto: "Speravo di trovare delle conferme diverse durante la gara. Dopo aver superato 2'28" ho detto mamma mia che schifo. Il primo obiettivo era andare in finale il secondo trovare un salto giusto e non ci sono riuscito ma l'avvicinamento ai Giochi è stato terribile, l'opposto di quello che mi aspettavo", ha rimarcato. "Non ho saltato bene neppure oggi ma non importa: conta solo farlo dopodomani", ha concluso Tamberi. E ora, attesa spasmodica per una finalissima dove l'obiettivo è quello massimo.

 

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