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Tokyo 2020, sfregio israeliano all'Italia: sapete come si chiama questo cavallo? Umiliazione in mondovisione

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L’equitazione non è propriamente il più esaltante degli sport olimpici. A Tokyo 2020 viene seguita senza particolare attenzione da parte dei telespettatori italiani, dato che la selezione azzurra è parecchio lontana dal lottare per le medaglie. Nel corso della prima fase del concorso completo, dedicato al dressage, a fare notizia dalle nostre parti sono soprattutto i nomi di alcuni cavalli internazionali, che richiamano all’Italia, e non sempre in maniera particolarmente rispettosa.

 

 

Pensiamo infatti al cavallo di Israele, che si chiama “Cosa Nostra”, o a quello di Taipei, di nome “Benitus”. Decisamente più simpatici il neozelandese “Grappa Nera” e l’argentino “Cannavaro”, probabilmente dedicato all’eroe del Mondiale di calcio 2006 vinto appunto dall’Italia grazie anche alle prestazioni mostruose del suo capitano. L’inizio per le azzurre dell’equitazione è però stato in penombra nel concorso completo di Tokyo 2020.

 

 

La migliore è stata Susanna Bordone, che è provvisoriamente in 33esima posizione, mentre ancora più distanti si trovano Vittoria Panizzon (51esima) e Arianna Schivo (33esima). In testa alla classifica a squadre dopo questa prima fase c’è la Gran Bretagna, mentre a livello individuale il tedesco Michael Jung, alle cui spalle si trovano il britannico Oliver Townend e il cinese Alex Huan Tian.

 

 

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