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Massimiliano Allegri, la sua Juve inizia a fare paura. Ma dove sono i centravanti? Lo scenario

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Due buone notizie e una così così per Allegri: la Juve ha definitivamente riscoperto come si vince, e magari anche come si fa a non prendere gol. Nel derby contro un Toro gagliardo la Signora si traveste da quella cinica e spietata dei vecchi tempi (specie nelle stracittadine) e ottiene il massimo pur senza spuma tecnico-tattica. Non prendere gol dopo 20 gare consecutive in campionato per quella che è diventata famosa come la difesa top d'Italia e della Nazionale italiana potrebbe sembrare roba da poco. Ma così non è. Significa che dopo l'annata ballerina con Pirlo la Juve sta pian piano ritrovando tempi, misure e distanze. 

 

Ora il problema si è spostato in avanti. Il gol di Locatelli è una gemma, degna di un giocatore che in poco tempo si è preso in mano la squadra facendo da raccordo tra difesa e attacco con la personalità del leader. Ma, c'è la nota dolente: dove sono i centravanti di Max? Contro i granata privi di Morata e Dybala i bianconeri schierano Kean, a dir poco evanescente, e a creare pericoli devono pensarci Rabiot e Alex Sandro. Anche l'esperimento di Bernardeschi falso nove per ora non sta pagando. In generale, serve di più dal reparto offensivo in cui spicca, troppo, l'assenza di CR7. Allegri avrà comunque tutta la sosta per lavorarci. E le 3 vittorie in una settimana stanno a significare che comunque, in un modo o nell'altro, la Juve ha tirato fuori la pinna, come fosse uno squalo voglioso di rincorrere le prede. Per una difesa che si ritrova ce n'è una che ancora stebta: quella dell'Inter. 

 

Contro il Sassuolo comunque la retroguardia di Inzaghi non si mostra affatto precisa, e oltre al rigore concesso a Berardi la frittata vera rischiano di combinarla De Vrij e Handanovic. Più il primo del secondo (stavolta), con un retropassaggio folle che innesca Defrel e costringe il portiere sloveno a un intervento disperato (e dubbio) non ravvisato dall'arbitro. Ora tra svise difensive e papere del portiere la situazione per quella che l'anno scorso fu la miglior difesa del campionato sta diventando grottesca. Alla fine però, ancora una volta, l'Inter la salvano i big davanti: Dzeko e Lautaro. Oggi per le altre big che hanno interesse a tenere a distanza la Signora c'è uno stress test importante. La Roma impegnata con l'Empoli deve dimostrare di aver smaltito le scorie del derby perso (lo Zorya in Conference League è stato a dir poco agevole). 

Il Napoli allo stesso modo deve mettersi alle spalle in fretta il primo ko di una stagione fin qui perfetta (quello Europeo contro lo Spartak Mosca). La Lazio ha fatto vedere sprazzi di sarrismo ma è attesa dal primo esame di tenuta senza Immobile in avanti. Infine, il big match tra le due belle che ballano: Milan e Atalanta. Giocano alla grande, segnano, hanno una quadratura che fa invidia alle altre a prescindere dai risultati (qualche passo falso qua e là), ma dovranno guardarsi negli occhi per capire chi riuscirà a tenere ancora a distanza lo squalo Juve.

 

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