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Juventus, "plusvalenze sospette": aperto un fascicolo. Tremano i bianconeri: soldi, un brutto sospetto

Lorenzo Pastuglia
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Plusvalenze sospette nelle ultime due stagioni. La procura della Federcalcio ha aperto un fascicolo, dopo una verifica ispettiva sulle società quotate in Borsa da parte della Consob, che ha così provocato di conseguenza la decisione della procura federale guidata da Giuseppe Chiné. A richiamare l’attenzione sono state alcune operazioni di mercato della Juventus. Come lo scambio fatto con il Barcellona che ha portato alla cessione di Pjanic ai catalani per 60 milioni. Preceduta dall’acquisto di Pereira Da Silva (8 milioni) e poi di Arthur (72 milioni) e Marques (8,2 milioni) da parte del club torinese, che avrebbe ricevuto complessivamente quasi 50 milioni di plusvalenze per questo giro di operazioni. In totale sono 42 le operazioni di mercato segnalate complessive.

 


Stesso discorso con il Genoa con i 18 milioni di Rovella, ceduto alla Juve (è tuttora in prestito al club rossoblu) mentre facevano il percorso inverso Portanova (a 10 milioni) e Petrelli (otto). Il problema riguarda non solo la valutazione dei calciatori, ma i passaggi di denaro realmente avvenuti (o non avvenuti). E poi c’è anche il Napoli.

 

 

 

Con la vicenda dell’acquisto di Osimhen dal Lille a fronte della cessione di un gruppo di giocatori, che ha consentito al club di realizzare comunque una cifra significativa sempre sul tema plusvalenze. Un fronte meno caldo negli ultimi mesi anche per l’allentamento delle regole sul FairPlay finanziario e per il monitoraggio della Federcalcio, che ora divide chiaramente i ricavi classici da bilancio (dai diritti tv in giù) da quelli da plusvalenza.

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