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Roberto Mancini senza bomber? Né Balotelli né Lorenzo Lucca: perché non possono risolvere i guai dell'Italia

Claudio Savelli
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Cos'hanno in comune Lorenzo Lucca e Mario Balotelli? Più di quanto possa sembrare. Il ruolo, prima di tutto: sono entrambi centravanti d'altri tempi, di quelli che l'Italia non fa più. Secondo: l'etichetta di predestinati, rapidamente affibbiata dalla nazione di calciofili, alla luce di un campione di prestazioni limitato. E terzo, l'aspettativa eccessiva in relazione alla Nazionale: a 21 anni si pensava a Balotelli come il futuro perno dell'attacco dell'Italia orfano dei bomber della generazione-Vieri, così come ora si pensa a Lucca come panacea dei mali della banda Mancini, che oltre a Immobile non vede interpreti di livello nel ruolo, e che nemmeno di Immobile si fida. 

 

Gli anni di differenza tra i due sono dieci: 21 per Lorenzo, 31 per Mario, dunque in linea teorica entrambi potrebbero tornare utili ad un Mancio bisognoso di inserire volti nuovi in un'Italia sciupata e annoiata. Non è troppo giovane il primo e non è troppo anziano il secondo, l'uno potrebbe essere l'erede dell'altro se le cose fossero andate come si sperava che andassero con Balotelli. Il problema è che nessuno dei due può risolvere i problemi della Nazionale, e anche solo pensarlo è sintomo di un'illogica disperazione: Lucca gioca in serie B, non ha mai assaggiato il calcio di massimo livello, mentre Balotelli dalla B è reduce (in peraltro maniera anonima) e ora gioca in Turchia, in un campionato - con tutto il rispetto - di seconda categoria rispetto a quello di tutti gli altri azzurri. 

Come si può pretendere che aggiustino un'intera squadra? Non basta qualche gol per vestire la maglia numero nove azzurra. O meglio, non dovrebbe bastare. Servirebbe un alto rendimento continuo che Lucca non ha ancora garantito e che Balotelli non ha mai garantito. Lorenzo ha segnato all'Irlanda con la maglia dell'Under 21 dopo oltre un mese d'astinenza: con il Pisa, in B, è andato in rete l'ultima volta lo scorso 2 ottobre nella vittoria contro la Reggina, che poi è anche l'ultimo successo in campionato dei toscani. Mario ha accettato la Turchia e la maglia dell'Adana Demirspor allenato da Vincenzo Montella per ritrovarsi: ci sta riuscendo stando ai gol, 5 in 12 di campionato, uno ogni 167' in campo, ma il livello è basso e il campione statistico non è sufficiente per certificare il recupero del Balotelli-campione. 

 

Se Lucca è sponsorizzato da troppi (addirittura Balata, capo della serie B, lo definisce «piccolo grande campione»), Balotelli è costretto ad auto -promuoversi attraverso interviste strategiche come quella di pochi giorni fa dove spiega di «stare bene dopo gli ultimi due anni e mezzo difficili», di «aver sentito Mancini» e di essere «pronto per tornare in Nazionale». Gli eccessi non sono mai la risposta corretta, la verità sta nel mezzo ed è l'attesa della conferma (dell'ascesa o del ritorno) di entrambi a più alti livelli. Più alti di quelli già presenti in azzurro ed evidentemente non sufficienti.

 

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