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Jannik Sinner, "disponibile ad aiutarlo": chi si fa avanti, è lui l'arma vincente?

Roberto Balestracci
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In pochi, neanche i bookmakers, davano Matteo Berrettini come vincitore del match contro Alcaraz al terzo turno degli Australian Open ma il tennista romano, dopo quattro ore di battaglia, ha strappato di forza il pass per gli ottavi (3-2), dimostrando perché è il numero 7 del mondo. Il campione del futuro, Alcaraz, ha tenuto infatti fede ai pronostici e, dopo essere andato sotto 2-0, ha costretto Matteo al super tie break del quinto set, vincendo 10-5. «Ho pensato solo a lottare a ogni punto», spiega Berrettini, «sono molto felice. Carlos è incredibile, io alla sua età (18 anni, ndr) non avevo nemmeno punti Atp». Il match come detto si è messo subito bene per l'azzurro che ha chiuso i primi due parziali 6-2, 7-6, ma il ritorno dello spagnolo ha fatto sì che tutto si prolungasse fino al quinto set, con l'abbrivio che sembrava tutto per l'iberico.

 

 

In quest' ultimo atto è venuta fuori l'esperienza del giocatore oltre alla maturità che ancora Alcaraz non ha, complice l'età. E pensare che la sfortuna ha perseguitato di nuovo Berrettini. Dopo i problemi intestinali patiti all'esordio a Melbourne, ieri appena iniziato il set decisivo il romano crolla a terra dopo una storta alla caviglia. Dopo un consulto col fisioterapista, Berrettini ci mette 4 game per riprendersi prima di venir fuori alla distanza e domare quello che prevedibilmente sarà uno dei dominatori del tennis nei prossimi dieci anni. «Avevo già giocato un tie break al quinto set, ma mai uno a 10. Mi ha fatto un effetto strano perché è qualcosa a cui non siamo abituati. Non so dire se sono contrario o mi piace, ma dopo oggi credo che mi piaccia», sorride Matteo. Archiviato il problema alla caviglia, ora Berrettini insegue il sogno della finale con più consapevolezza. L'inizio di 2022 era iniziato sulla falsa riga del finale 2021 e questa vittoria dà morale per ritrovare il miglior stato di forma. Il prossimo avversario (nel mattino italiano, diretta Eurosport e Discovery+), mai affrontato prima, è un altro spagnolo, Carreno-Busta.

 

 

FUORI SONEGO E GIORGI
Il numero 21 al mondo ha piegato 3-1 lo statunitense Korda e sarà più riposato di Matteo. Lo stile di gioco, rispetto ad Alcaraz, cambia eccome. Se Carlos infatti fa del fisico e della velocità le sue armi migliori, Carreno-Busta è più attendista. Peccato per le eliminazioni di Sonego (3-1 contro Kecmanovic) e Camila Giorgi (2-0 contro la numero 1 al mondo, la Barty), arrivano invece nuovi estimatori per un altro talento azzurro in rampa di lancio, Jannik Sinner (questa mattina contro Daniel per andare gli ottavi: inizio previsto alle 7 italiane). Sull'altoatesino infatti si è espresso chi di questo sport è una leggenda vivente, John McEnroe: «Sono disponibile a un lavoro part-time per aiutarlo a diventare un grande giocatore, anche se lo diventerà indipendentemente dal fatto che io lo alleni oppure no. Ho detto a Riccardo Piatti che se vuole il mio aiuto per formarlo, per migliorarlo e aiutarlo a crescere, sarei ben felice. L'ho visto allenarsi lo scorso anno durante lo Us Open ed è davvero una spugna». 

 

 

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