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"Se non sei come Valentino Rossi...". Dani Pedrosa, veleno puro sul Dottore: "Come funziona in MotoGp"

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Non solo Valentino Rossi, perché anche Daniel Pedrosa lo scorso weekend ha esordito sulle quattro ruote, nel primo appuntamento a Imola del GT World Challenge, arrivando quarto nella classe Pro-Am e ottavo nel Lamborghini Super Trofeo: “Oltre ai piloti Ktm, apprezzo la guida di Joan Mir e mi piace Enea Bastianini, perché è forte nei finali di gara. E anche Pecco Bagnaia, che l’anno scorso faceva paura”. Pedrosa ha poi designato il suo erede: “Forse Pedro Acosta — ha aggiunto lo spagnolo ex Honda al Corsport — il mio terzo titolo lo vinsi a 20 anni, lui è un altro baby prodigio. Non è facile arrivare al Mondiale, con più impegni mediatici, pressione e un ritmo differente, e imporsi subito”.

 

 

 

Pedrosa: “Se non eri come Rossi, non venivi visto bene” - Sulla sua attività di tester-Ktm, “abbiamo lavorato bene, i risultati ci hanno premiato e oggi siamo in corsa per il Mondiale — ha detto ancora Pedrosa al Corriere dello Sport — Il bello è che quando cambi qualcosa di importante e questo funziona, migliori due componenti: la moto ma anche la fiducia del pilota”. Il catalano ha poi parlato della sua attività in pista passata: “A livello di guida pura prendo Stoner, con il suo stile mi ha davvero fatto aprire gli occhi — ha aggiunto — A livello di testa Marc Marquez, bravo anche a perfezionare una guida estrema, con il gomito a terra. Valentino Rossi è il trascinatore di folle". Per poi concludere sul nove volte iridato: “Quando divenne l’assoluto riferimento della MotoGP, attorno al 2005, se non eri simile a lui, così estroverso, non venivi visto bene — ha concluso Dani — O forse la gente non era interessata. Stoner lo patì, lui che era introverso”.

 

 

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