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Milan, guai dopo la festa scudetto: "Quattro giocatori sono sotto inchiesta", cosa hanno fatto

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La gioia per il 19esimo Scudetto conquistato lo scorso 22 maggio (dopo il 3-0 del Mapei contro il Sassuolo) è tanta, ma alcuni episodi che sono accaduti il lunedì seguente, durante le celebrazioni in piazza Duomo, non sono passate inosservate. Il pullman scoperto del club rossonero recante la scritta "We the Champions" è stato scortato da decine di migliaia di tifosi del Diavolo, che attendevano questo momento da 11 anni. Il fatto, però, che una festa simile fosse andata in scena un anno fa nel capoluogo meneghino, ma con colori diversi (quelli nerazzurri), ha fatto sì che i sostenitori milanisti si scatenassero verso i cugini dell'Inter con toni non-elegantissimi.

 

Procura Federale, aperta inchiesta contro quattro giocatori rossoneri

Eccessi che hanno coinvolto tutti i giocatori, per scene non apprezzate dal club di via Aldo Rossi. In particolare lo striscione con la scritta "La Coppa Italia mettila nel c..o” (chiaro messaggio rivolto all’Inter), che ha indotto il presidente Paolo Scaroni a chiamare la dirigenza del club nerazzurro per scusarsi. Non è stato l'unico episodio discutibile della festa per il 19esimo Scudetto, visto che qualche calciatore si è lasciato andare anche al coro "Calhanoglu figlio di put…a”.

 

Fatti che sono stati notati dalla Procura Federale, la stessa che ha aperto un'inchiesta nei confronti di quattro giocatori del Milan per violazione dell'articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva: quello che impone a tutti i tesserati di osservare "i principi della lealtà, della correttezza e della probità in ogni rapporto comunque riferibile all'attività sportiva". Un’accusa che è poi stata estesa al club rossonero per responsabilità oggettiva.

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