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Carlo Ancelotti, Vinicius: "Qualche volta gli scappa...", il 'raptus' negli spogliatoi

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Carlo Ancelotti? Un allenatore che vuole bene ai giovani al suo fianco, e anche noi glielo vogliamo. Però a volte qualche suo scappellotto ci scappa…”. Dice così, sinceramente e curiosamente, la punta del Real Madrid, Vinicius Jr., il match winner dell’ultima finale di Champions, dove con il suo gol ha assegnato il 14esimo titolo ai Blancos contro il Liverpool di Jurgen Klopp e Momo Salah. Un giovane di soli 21 anni, esploso definitivamente grazie al tecnico di Reggiolo, bravo a compattare lo spogliatoio e a creare un’atmosfera invidiabile: “È più unito da quando sono arrivato — ha detto il brasiliano in un’intervista al programma ‘Bem, Amigos!’ di SportTV — Quest’anno i festeggiamenti sono stati diversi, sentiamo tutti qualcosa di speciale. Ci sono giovani come Militao, Rodrygo, Camavinga. Tutti si vogliono bene e questo è importante”. 

 

 

Vinicius Jr.: “Ancelotti? Ci racconta sempre di Kaká, Pato, Rivaldo e Richarlison”
Poi quella frase a sorpresa su Ancelotti: “Carlo ci vuole bene, ma ci dà anche degli scappellotti, perché ci servono anche quelli — aggiunge Vinicius Jr. — Li dà a me e a Militao. E il suo staff ci dice tutto, se c’è un terzino più rapido o più lento, se il portiere avversario passa il pallone in un modo o in un altro, perché noi non possiamo vedere tutte le partite”. Poi un altro aneddoto sul tecnico ex Milan e Bayern Monaco: “Ci parla sempre di quando ha allenato Kaká, Pato, Rivaldo e Richarlison — aggiunge l’attaccante brasiliano — Cerca sempre di aiutarci e ha uno staff molto giovane, che ci dà le informazioni e la fiducia in noi stessi di cui abbiamo bisogno”.

 

 

 

Vinicius Jr.: “Neymar il più grande in Nazionale” 
Infine, una domanda su Neymar, compagno della Nazionale brasiliana e rivale in Champions con la maglia del Psg. Per Vinicius, ‘O Ney’ è il miglior giocatore della nazionale brasiliana: “È il più grande fra noi — conclude la punta del Real — gli avversari si concentrano su di lui e noi possiamo sfruttare gli spazi, perché lui ha la qualità per trovarci con i passaggi. Per me ha fatto tanto, è un grande amico. La pressione per lui è enorme, lui la chiama responsabilità. E la toglie a noi, a quelli che arrivano ora. Giocare in nazionale crea parecchia pressione, ma ci stiamo abituando”.

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