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Juventus, la squadra di Allegri è ancora un cantiere ma presto emergerà

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Luciano Moggi
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Bastano tre partite amichevoli estive non proprio brillanti perché in tanti possano subito elargire i loro consigli alle società per correggere i propri difetti. O per eleggerle tra le favorite in caso di prestazioni soddisfacenti, magari senza badare se abbiano giocato contro avversari di levatura inferiore o a corto di preparazione. Fino ad emettere anche il giudizio finale sul torneo, salvo poi cambiare parere a metà percorso con il classico: «Io l'avevo detto». Che non costa niente ai tanti ds improvvisati, mentre alle società sì. Siccome a noi non è mai piaciuto dispensare consigli agli operatori di mercato (peraltro disattesi), ci limiteremo ad osservare e descrivere i fatti per come avvengono.

 

 


D'altra parte dovessimo dar retta alle sirene post-amichevoli, considerando il gioco messo in mostra e la quantità dei gol messi a segno e subiti, dovremmo indicare nel Milan e nella Roma le regine del campionato. Al contrario, dovremmo avanzare serie riserve sull'Inter, sconfitta 4-2 dal Villarreal. Un'Inter troppo brutta per essere vera, sicuramente in ritardo nella preparazione. Dopo l'addio di Perisic, Inzaghi dovrà certamente cambiare qualcosa: il croato percorreva infatti tutta la fascia, creava spazi per i compagni, mentre adesso Gosens arriva solo per concludere il lavoro fatto da altri. Due modi decisamente diversi di attaccare l'avversario. Servirà anche la crescita quanto a personalità dello stesso mister, che dovrà saper cogliere gli insegnamenti del passato per evitare che succedano debacle come quella di Bologna (i giocatori entrarono in campo con le gambe tremanti). Ancora peggio la Juve che ne prende quattro dall'Atletico Madrid alla Continassa, dove sono mancati ai bianconeri gol e gioco. È vero che era assente Pogba, ma è troppo poco per quello che abbiamo visto e per la brutta figura fatta.

 

 


Tutto sommato, cause e concause a parte, di questi tempi sarebbe più giusto concedere ai risultati il beneficio di una preparazione diversa e rimandare il discorso sulle favorite a campionato inoltrato, o quantomeno a mercato chiuso... Potremmo al massimo disquisire sulla campagna di rafforzamento fatta fino ad ora. E ne verrebbe fuori che l'Inter, con il rientro di Lukaku, si è rinforzata ulteriormente davanti, mantenendo invariata la già forte retroguardia, mentre a centrocampo si è cautelata con l'inserimento di Mkhitaryan dalla Roma. Niente male: anche in considerazione della forza dimostrata nel passato campionato può essere considerata nel novero delle migliori. Alla stessa stregua del Milan, campione d'Italia e oltretutto rinforzato dalla nuova stella nascente, il belga De Ketelaere e da Origi. Più difficile esprimersi al momento sulla Juventus, essendo tuttora un cantiere in rifacimento. Sarà certamente più equilibrata del passato, potendo contare nelle sue fila di campioni come Di Maria e Pogba. Dall'Eintracht è poi arrivato l'esterno Kostic e probabilmente arriverà il centrocampista Paredes dal Psg.

 

 


Considerando le grandi partenze che hanno caratterizzato il mercato della squadra napoletana (Koulibaly,Mertens, Insigne e Ospina), difficili da sostituire per qualità e personalità, per la prima volta e dopo tanto tempo dal gruppo delle grandi potrebbe venire a mancare proprio il Napoli di De Laurentiis. Mentre, al contrario, potrebbe fare il suo ingresso tra le grandi la Roma di Mourinho, rinforzata a centrocampo da Matic, in avanti da un campione come Dybala e in mezzo dall'olandese Wijnaldum che nelle sue 605 partite giocate nelle massime serie ha fatto 119 gol e 26 con la nazionale olandese. Per il resto c'è solo da aspettare i risultati della prima giornata per saperne un po' di più. 

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