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Juventus, il tifo si spacca: clamoroso, chi accusa il club

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Claudio Savelli
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L’ambiente juventino è diviso nel momento in cui servirebbe massima unione. Metà grida al complotto contro la società, l’altra metà punta il dito contro chi la società la gestiva. I primi si palesano soprattutto sui social per parlare di ingiustizia, i secondi sono guidati dalla curva sud che, in una lunga lettera, definisce la situazione «peggiore del 2006» perché «in quel caso eravamo incolpevoli mentre ora paghiamo una dirigenza boriosa e faccendiera». Gli uni se la prendono con gli altri, intanto lo Stadium contro l’Atalanta presentava numerosi seggiolini vuoti e la squadra se la cavava da sola, rimontando due volte l’avversaria.

La curva si è scagliata anche contro chi non la frequenta. Un classico che in questi momenti torna di moda. Gli ultras accusano tutti gli altri fan bianconeri di aver «difeso la dirigenza, ora messa all’angolo, perché infatuati dai nove scudetti consecutivi». Molti di questi “altri”, in risposta, non provano a capire perché si è arrivati a questo tipo di sentenza o perché ne potrebbero arrivare altre e nemmeno cercano di suggerire un modo per costruire un futuro migliore. No, si impegnano nella “campagna” di disdetta a Dazn e Sky, un’iniziativa che circola sui social secondo la quale, cancellando l’abbonamento alle pay tv, si reca un danno alle istituzioni federali e quindi si fa giustizia. In realtà si complica la vita alla Lega (che non è la Federazione e non c’entra con la sentenza sportiva) per il prossimo bando e si mette a rischio il futuro dei club, tra cui anche la Juventus, se è vero che il 47% degli introiti totali arriva proprio dai diritti audiovisivi (report Figc). Un controsenso, insomma.

Sono tutti così presi dall’extra campo da disinteressarsi di ciò che accade al suo interno, nonostante Allegri si sia subito speso per sottolineare l’importanza delle prestazioni in attesa della conferma (o smentita) della penalità. Non sarà facile per il gruppo giocare le partite con la nuova classifica sotto gli occhi: potrebbero calare le motivazioni alla prima vera difficoltà. Il disinteresse verso il campo del mondo bianconero, quindi, è pericoloso. Rischia di allargare il “meno 15”. Allora è vero che «è peggio del 2006», come dicono gli ultras: è peggio perché allora il popolo bianconero nel bene o nel male era unito, difendeva la società e proteggeva la squadra, mentre ora è il contrario. E se è così, vuol dire che la spaccatura era già presente prima della sentenza. Si è aperto un vaso di Pandora: soprattutto su questo la nuova Juventus dovrebbe farsi un esame di coscienza.

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