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Ferrari, Briatore: "A Maranello succede spesso...", cosa c'è dietro il flop

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Il problema della Ferrari non è la dirigenza, ma la proprietà. Parola di Flavio Briatore, ex protagonista del circus della Formula 1 con la Benetton di Schumacher, negli anni Novanta, che in una intervista molto dura al Corriere della Sera offre una lettura spietata dell'ennesima falsa partenza della Rossa nel Mondiale. 

"Succede spesso: intorno a Maranello c’è gente che parla durante l’inverno quando bisognerebbe fare un’analisi approfondita sul perché non si vince da più di 15 anni", spiega il supermanager. Dito puntato sulla "proprietà della Ferrari, non la vedo molto impegnata in questo. Non basta cambiare un singolo. Servono personaggi di peso in squadra, ora non ci sono. Ricordo che hanno iniziato a vincere con continuità quando mi hanno portato via 10-12 persone dalla Benetton. Hanno fatto bene".

 

 

 

Sorprendente la difesa di Mattia Binotto, da molti considerato il principale responsabile della debacle della seconda parte della scorsa stagione. Capro espiatorio, sostituito con Frederic Vasseur. "Binotto aveva fatto un buon lavoro, l’anno scorso la Ferrari era competitiva. Però poi aveva accentrato troppe responsabilità su di sé e questo crea problemi". Sul tavolo anche una carenza di peso politico, riconducibile alla testa del Cavallino. "Sono cambiate le regole in corsa ed è stata penalizzata (le misure anti-porpoising, ndr): bisognava battere i pugni sul tavolo e impuntarsi. Non è che se uno sbaglia il progetto (la Mercedes, ndr) dopo otto anni di vittorie si debbano cambiare i regolamenti".

 

 

 

Briatore difende Vasseur ("Lo conosco abbastanza bene: è un gran lavoratore, è uno serio. È appena arrivato e sta allenando una squadra con i giocatori che ha trovato. Diamogli tempo") e Charles Leclerc: "Il pilota c’è, è la macchina che manca. Altrimenti come farebbe nelle qualifiche ad arrivare così vicino alla Red Bull?". Facile, dunque, risalire ai responsabili del disastro dei primi due Gp del 2023.

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