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Carlos Alcaraz? No, il fratellino Jamie: impressionante, dove sbanca a 11 anni

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Carlos Alcaraz è ingordo ha sorpreso tutti: gli US Open 2022, Wimbledon due settimane fa vincendo la finale contro Nole Djokovic. Ora, però, lo spagnolo ha già lanciato in orbita anche il più piccolo dei 4 fratelli, l'11enne Jaime, che si è appena aggiudicato il "Rafa Nadal Tour" di Madrid con 48 giocatori in tabellone al Club Internacional de Tenis Monte del Pilar. Promettendo di abbattere un altro tabù che vieta al fratello di un campione di esprimersi ad altissimo livello. Perché Jaime ha firmato il torneo 7 anni dopo Carlos — che comunque se l'era aggiudicato sia da under 12 (2015) che da under 14 (2016) — cedendo appena 2 set in 5 partite e superando in finale il numero 1 nazionale di categoria, Beltran Serrano.

I Murray: da Judy a Jamie e Andy
Non sarebbe l’unico parente a vincere dopo il primo, ricorda Il Messaggero. La scozzese Judy Murray, ex giocatrice e coach, vanta il record di due figli numeri 1 del mondo. Il mancino Jamie, nato il 13 febbraio 1986, ce l'ha fatta in doppio, il 4 aprile 2016, conquistando 30 titoli ATP, fra cui 2 di doppio maschile e 5 misti Slam, con l'oro olimpico 2016. Il più famoso Andy, c'è riuscito in singolare il 7 novembre 2016, firmando 46 titoli, fra cui 3 Slam, le Atp Finals e due ori olimpici. Però Jamie in singolare è stato appena 834 Atp. 

I McEnroe, molto peggio i Djokovic: solo Nole “resiste” 
Andando indietro nel tempo si arriva agli statunitensi McEnroe per trovare due fratelli davvero competitivi in singolare. Con John, il maggiore, classe 1959, che è salito al numero 1 della classifica e, fra i 77 titoli negli anni 80, ha firmato 7 Slam di singolare, e Patrick, classe 66, che ne ha siglato 1 ed è stato numero 28, toccando una semifinale Major agli Australian Open 1991, ma conquistando un doppio insieme al famoso SuperMac. Peggio, molto peggio, hanno fatto i fratelli Djokovic e Tsitsipas. Novak, primatista di Slam maschili, 23, già primatista anche di settimane al numero 1 del ranking, classe 1987, ha due fratelli minori tennisti: Marko ('91) che, malgrado gli sforzi di Nole con qualche wild card, in singolare al massimo, è stato 571 del mondo e in doppio 323, mentre Djordje ('95) ha toccato appena il 1463 e ha rinunciato. 

Gli Zverev e i Berrettini: Matteo meglio di Jacopo
I tedeschi Zverev hanno schierato il mancino Misha che nel 2015 col suo servizio-volée è salito al numero 25 del mondo (conquistando un titolo ATP) ma certamente il potente e più versatile fratellino Sasha, di 10 anni più giovane, che è arrivato al numero 2 sempre nel 2017, vincendo 20 titoli, è di tutt'altro livello; insieme hanno firmato un doppio e Misha dopo aver svezzato Sasha sul circuito pro è oggi parte integrante del suo team. Gli infortuni hanno frenato il romano Jacopo Berrettini (classe 98) che ha come miglior ranking il 388 del 2019, mentre il fratello minore, Matteo ('96), che ha imbracciato la racchetta proprio per seguirlo, ha toccato il numero 6 l'anno scorso, con 7 titoli ATP e la storica finale di Wimbledon. Si ricordano infine i due svedesi Mikael ('98) ed Elias Ymer ('96) che hanno toccato il numero 50 e 105 Atp. Ma Mikael è stato stoppato all'antidoping.

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