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Carlos Alcaraz abbattuto dal Fisco: quanto gli resta sul conto dopo il trionfo

lunedì 9 giugno 2025

2' di lettura

Carlos Alcaraz ha trionfato al Roland Garros battendo Jannik Sinner in una finale memorabile, epica, una delle partite più belle nella storia del gioco, un match durato ben 5 ore e 29 minuti, record assoluto per l'ultimo atto dello slam parigino. Un incontro combattuto fino all’ultimo punto che ha permesso al giovane spagnolo di sollevare per la seconda volta consecutiva il trofeo sulla terra rossa. Una vittoria che gli ha fruttato un premio di 2,55 milioni di euro, oltre all’ovazione del pubblico francese marcatamente schierato con lui, dunque punti importanti per il ranking Atp, infine una celebrazione mediatica globale. Per festeggiare, Alcaraz ha scelto un ristorante italiano d’élite nella capitale, chiudendo così una giornata indimenticabile dal punto di vista sia sportivo che personale.

Tuttavia, lo spagnolo non potrà godersi per intero la somma vinta. Una buona fetta del montepremi finirà infatti al Fisco, tra quello francese e quello spagnolo. In Francia, la tassazione sui premi incassati da atleti stranieri prevede una trattenuta del 15 per cento. Ma è soprattutto in Spagna che il conto si fa salato: i calcoli parlano chiaro. Una volta inserito l’importo nella dichiarazione dei redditi, il tennista dovrà versare una cifra vicina a 1,2 milioni di euro in tasse. In pratica, quasi il 46% del premio sarà assorbito dal sistema fiscale nazionale e regionale. Tasse, tasse, tasse: una tempesta di tasse (certo, per il campione spagnolo ben più sostenibile che per la stragrande maggioranza del resto del creato).

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Alcaraz, che ha residenza fiscale in Spagna, rientra ovviamente nella fascia massima di imponibile Irpef, l’imposta sul reddito delle persone fisiche. L’aliquota complessiva – sulla base delle tabelle dell’anno scorso – raggiunge il 47,2%, una somma data dalla somma tra l’imposizione statale (24,5%) e quella applicata nella sua regione, la Murcia (22,7%). Una percentuale giustificata dai guadagni milionari accumulati nei tornei, senza contare gli introiti derivanti da sponsorizzazioni e accordi commerciali, che “pure sono soggetto a tassazione”.

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