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Sfida all'ultimo rigore: l'Uruguay elimina il Ghana

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Dramma per gli africani: fallito il penalty della vittoria all'ultimo secondo dei supplementari, perdono la sfida dagli undici metri

Fabio Corti
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Il momento cruciale del quarto di finale tra Uruguay e Ghana è il 120° minuto e trenta secondi, appena prima che finissero i supplementari: rigore per il Ghana. Uno pari il punteggio, sfinite le due squadre e la palla che vale una vita (calcistica) poggiata sul dischetto davanti ai piedi di Gyan. Qualche istante prima l'attaccante uruguagio Suarez aveva respinto la palla con le mani sulla linea di porta, ricacciando indietro un tiro a botta sicura di Adiyah che aveva trovato la zampata vincente in mischia. Espulsione e rigore per gli africani. Suarez esce in lacrime, per l'Uruguay sembra il capolinea. L'arbitro guarda il cronometro e spiega senza giri di parole: tiriamo 'sto rigore e poi la partita è finita. Gyan una cosa doveva fare, metterla dentro e festeggiare il passaggio del turno. One shot e via, per la Celeste ci sarebbe stata solo una valle di lacrime. Traversa. L'attaccante del Rennes ha calciato sulla traversa il penalty più importante della sua carriera. Muslera, portiere di Uruguay e Lazio, scatta in piedi e manda bacini alla sbarra bianca che non gli è mai sembrata così bella, i sudamericani saltano e s'abbracciano, come i condannati alla forca quando la corda si spezza, sanno d'essere veri e propri miracolati. I ghanesi restano lì con gli occhi sbarrati sul punteggio: 1-1 - gol di Muntari pareggiato da Forlan su punizione - e fine dell'extra time. Qualcuno scuote Gyan: forza, adesso ci sono i rigori, sveglia. Possiamo vincere noi. No invece. Il contraccolpo psicologico per la vittoria sciupata è troppo forte: dagli undici metri i tiratori afro s'inceppano (Gyan no, lui il suo calcio nella serie lo infila nel sette) e per due volte sparano la palla addosso a Muslera. Ai rigori vince chi ha la testa più leggera. La riprova è il tiro decisivo per l'Uruguay, toccato al gigantesco Abreu. Rincorsa chilometrica che promette una bordata immane, i flash dei fotografi scattano all'impazzata e il portiere ghanese Kingson vola sulla propria destra. Abreu ha fatto il cucchiaio. Palla di qua, Ghana a casa.

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