Fresco bi-papà per il recente arrivo di Leandro che farà compagnia al primogenito Ludovico, Lorenzo ha deciso di fare le cose sempre più sul serio anche in campo. A 23 anni c’è ancora tempo per crescere e limare quelli che sono i difetti naturali di un talento unico che, però, è stato sinora frenato troppo spesso nei momenti decisivi delle partite. Una questione più mentale che tecnica e si sa quanto incida questo aspetto nel raggiungimento di un determinato obiettivo.
Jannik Sinner insegna. Dopo le indiscrezioni delle settimane scorse è arrivata l’ufficialità del nuovo coach che accompagnerà Musetti nel 2026 cercando di fargli compiere il salto definitivo. Si tratta di Josè Perlas che affiancherà il coach storico di Muso, Simone Tartarini. Reduce da una stagione decisamente accattivante, pur senza vittorie nei tornei, Lorenzo ha pensato di mettersi nelle mani di Perlas per migliorare i risultati comunque notevoli ottenuti nei mesi scorsi: la finale a Monte Carlo, la semi al Roland Garros, i quarti agli US Open allorché è stato battuto da Jannik Sinner e il raggiungimento del sesto posto nel ranking ATP. Muso è stato anche fra i magnifici otto tennisti che si sono qualificati per le Finals di Torino.
Josè Perlas è un numero 1 fra i coach, categoria che lo ha visto debuttare nel 1985 e lo ha consacrato soprattutto con tennisti spagnoli. Ha portato Carlos Moya a vincere il Roland Garros e a diventare il numero 1 del mondo, poi Alberto Costa a trionfare anch’esso a Bois de Boulogne nel 2002 nonchè la squadra iberica a conquistare la Coppa Davis nel 2000 e nel 2004. Perlas ha allenato poi, fra gli altri, Fabio Fognini. In questi giorni dicembrini è già all’opera a Monte Carlo dove Musetti sta preparandosi per la stagione sul cemento australiano e per il primo slam 2026 di Melbourne che inizierà il 12 gennaio.




