A Torino il Milan firma una vittoria pesantissima, una rimonta clamorosa, passando dallo 0-2 al 3-1 finale, con Christian Pulisic protagonista assoluto del successo. Una vittoria che vale non solo tre punti, ma anche un’iniezione di fiducia e il primato in classifica per la squadra di Massimiliano Allegri.
Una partita del genere non poteva che sorprendere anche Arrigo Sacchi. L’ex allenatore e bandiera rossonera, dalle colonne della Gazzetta dello Sport, ha raccontato con un pizzico di stupore quanto visto all’Olimpico Grande Torino, soffermandosi soprattutto sulla trasformazione del Milan tra primo e secondo tempo.
Sacchi richiama le difficoltà iniziali, "i primi venti minuti contro il Torino sono stati una specie di incubo per il Milan”: un giudizio netto, che introduce un’analisi severa della fase iniziale. A suo avviso, infatti, "reparti troppo distanti, mancanza di collegamento, e dunque di sinergia, a mio avviso anche troppa sufficienza nell’approccio della partita”. Una prestazione che lo aveva portato a dubitare di una possibile reazione: “A un certo punto mi sono chiesto: e adesso come fanno a raddrizzare la sfida?”, confessa senza giri di parole, aggiungendo poi: “Ammetto di aver pensato che non sarebbe riusciti a rimontare, anche perché vedevo che i granata correvano a mille all’ora e vincevano tutti i duelli”.
Il turning point, per Sacchi, arriva prima dell’intervallo. Il gol che tiene vivo il Milan cambia l’inerzia emotiva del match: “Però il gol di Rabiot ha tenuto i rossoneri dentro la gara, ha acceso la speranza e nell’intervallo, una volta riordinate le idee (che erano parecchio confuse), ha costruito un piccolo capolavoro”. Nel secondo tempo, osserva l’ex ct, si nota subito un’altra squadra: “Si è visto subito il piglio della squadra che vuole racciuffare il risultato: ha messo gli avversari sulla difensiva, li ha costretti a stare nella loro metà campo non concedendo nemmeno un contropiede”.
Decisivo, poi, il contributo dalla panchina. Sacchi non ha dubbi sul peso specifico dell’americano: “E poi l’ingresso di Pulisic ha fatto il resto. L’americano è davvero un valore aggiunto per i rossoneri”. Senza Leão e con un attacco inizialmente prevedibile, “il Milan non riusciva mai a verticalizzare e a creare pericoli al Torino”, mentre con Pulisic in campo tutto cambia: ritmo, imprevedibilità e concretezza.
La vittoria, insomma, va oltre le previsioni. Come sottolinea Sacchi con una punta di ironia, “Alzi la mano chi credeva a una vittoria del Milan dopo i primi venti minuti: nessuno, probabilmente nemmeno Massimiliano Allegri”. Eppure, “con la forza del carattere e della determinazione, con la rabbia e, soprattutto, con la volontà il Diavolo si è preso il successo e la vetta della classifica", conclude Arrigo Sacchi.