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Haftar bombarda l'Italia con barconi pieni di immigrati: cosa c'è dietro al ricatto

Alessandro Gonzato
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Le partenze sono incessanti. Giorno e notte. Barconi, gommoni e carrette del mare salpano ora dopo ora dai porti libici di Zuara, Derna, Gasr Garabulli e Tobruk. Oltre ai disperati libici gli scafisti nelle ultime settimane ammassano soprattutto egiziani. Poi via per l'autostrada del Mediterraneo centrale, riaperta dall'ex ministro Luciana Lamorgese. Destinazione Italia. Da quando s' è insediato il governo Meloni la tratta s' è intensificata, e il sospetto per alcuni politologi - è che dietro ci siano le trame del generale Khalifa Haftar, il quale sfruttando l'arma dei migranti starebbe tentando di inserirsi nella lotta tra i due premier che si contendono il potere, Fathi Basagha e Abdul Hamid Dbeibeh. A Ovest comanda l'influenza turca. A Est quella egiziana. La Libia è il territorio dove si gioca la partita tra il premier turco Erdogan e l'egiziano al-Sisi.

 

 

Haftar con l'Egitto ha ottime relazioni, e ha l'appoggio di Putin, che gli ha messo a disposizione parte dell'attuale arsenale militare, oltre che soldati mercenari. La pressione migratoria del generale libico sarebbe finalizzata a dare un segnale non solo all'Italia ma all'Europa intera, la quale se il nostro Paese adottasse la linea dura si troverebbe a sua volta coinvolta in migrazioni massicce. Anche il numero di donne e bambini caricati sulle barche è aumentato - stando alle comunicazioni delle Ong - e questo potrebbe essere un'ulteriore tattica per forzare gli sbarchi.

 

 

Martedì scorso il memorandum tra Italia e Libia si è rinnovato automaticamente per tre anni. Era stato siglato il 2 febbraio 2017 dal governo Gentiloni per arginare l'arrivo dei richiedenti asilo. Il nuovo governo così come quello presieduto da Mario Draghi non hanno chiesto di rivedere l'intesa, nonostante il pressing delle Ong che ripetutamente hanno gridato alla violazione dei diritti umani nei centri di detenzione libici. Haftar starebbe tentando di influenzare le scelte internazionali. Soltanto uno dei pescherecci salpati dalla Cirenaica aveva a bordo 456 persone, tutte scaricate a Crotone. Era stato intercettato dalla guardia di finanza al largo delle coste calabresi. Gli egiziani erano 270, tra cui 30 minorenni. Sono stati portati nel centro d'accoglienza di Isola Capo Rizzuto, allo stremo così come l'hotspot di Lampedusa, che "ospita" 1.500 immigrati a fronte di 350 posti disponibili. Haftar gode dell'aiuto del gruppo paramilitare russo Wagner, e dunque è possibile che l'intensificazione della tratta sia una strategia anche di Putin, il quale oltre col gas punterebbe a destabilizzare l'Europa con migliaia di migranti. 

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