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Soumahoro, la moglie Liliane al giudice: "Non ho comprato io i beni di lusso"

venerdì 3 novembre 2023

2' di lettura

"Non ho comprato io i beni di lusso". Liliane Murekatete, la moglie del deputato eletto con AVS Aboubakar Soumahoro, si è proclamata innocente nel corso di dichiarazioni spontanee davanti al Gip di Latina.

Lunedì Lady Soumahoro è finita ai domiciliari insieme alla madre nell'ambito dell'inchiesta sulla gestione dei fondi di alcune cooperative pro-migranti da loro gestite nella provincia pontina. Secondo le carte dell'accusa, le due donne avrebbero utilizzato i fondi pubblici stanziati per i migranti per spese e investimenti personali. "Quegli acquisti di beni voluttuari non l'ho effettuati io, non ho mai avuto in uso carte di credito della cooperativa". "Gli unici pagamenti da lei effettuati - ha sottolineato l'avvocato - sono stati gli stipendi, più le spese per acquistare il cibo per gli ospiti della struttura".

A difendere la donna è Lorenzo Borrè: secondo il legale non le possono essere "contestate condotte distrattive". In 10 minuti di deposizione, Murekatete ha contestato anche di aver ricevuto una consulenza da 70mila euro: "Quei soldi non risultano nel mio conto corrente". L'avvocato nota poi come "nella stessa ordinanza si fa riferimento a questi acquisti, ma non li si riferisce alla signora Murekatete, che non ha mai approvato bilanci relativi a queste spese". "I due bonifici da 35mila euro non sono mai stati accreditati, ci sono poi 15mila euro per l'acquisto di cibo e spese per le strutture e per l'assistenza ai migranti e il resto delle spese, poco meno di 8mila euro, per il contratto di locazione di Bruxelles".

Al termine dell'atto istruttorio il giudice si è riservato di decidere. "Se saranno confermati i domiciliari ci rivolgeremo al Riesame di Roma", annuncia il difensore. Anche la suocera di Soumahoro, Marie Therese Mukamitsindo, si è avvalsa della facoltà di non rispondere e ha fatto dichiarazioni spontanee. Questa mattina intanto si è svolta in tribunale a Latina l'udienza preliminare sul primo filone dell'inchiesta, che riguarda reati fiscali: il gup si è riservato di decidere sull'inammissibilità di costituzione delle parti civili chiesta dalle difese rinviando alla prossima udienza, fissata per il 17 novembre.

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