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I segreti della Gerald R. Ford, la portaerei più potente al mondo

di TMNews mercoledì 12 novembre 2025
2' di lettura

Milano, 12 nov. (askanews) - Gli Stati Uniti d'America intensificano la loro pressione sul regime di Nicolàs Maduro con una mossa militare di grande impatto simbolico e operativo: l'arrivo della USS Gerald R. Ford (CVN 78) nel mare dei Caraibi. E' la portaerei più avanzata al mondo, e anche la più grande al mondo. Tutti ne parlano, ma davvero pochi hanno avuto l'onore di atterrarci. Askanews lo ha fatto a luglio ed ecco le immagini - riprese da bordo - del gioiello più luccicante della Us Navy statunitense.

Con un dislocamento di oltre 100.000 tonnellate e una lunghezza di 334 metri, la Ford è la più grande nave da guerra che gli Stati Uniti d'America abbiano mai messo in mare. O meglio che in assoluto sia mai stata messa in mare. Chi ci vive a bordo racconta di sentirsi come in una città, dove c'è tutto, dall'ospedale a - persino - amici a quattro zampe pronti a tirarti su il morale.

Entrata in servizio nel 2017, è la prima della sua classe, erede delle 10 portaerei della classe Nimitz della Marina Usa, la più vecchia delle quali verrà ritirata l'anno prossimo. Trasporta un equipaggio di ben oltre i 4.000 uomini, incluso il suo stormo di volo.

Ma perché Ford è la portaerei più avanzata al mondo? Si potrebbe partire dai suoi due reattori nucleari, le cui specifiche esatte sono classificate ma che, secondo la Marina Usa, producono tre volte la potenza elettrica di quelli delle navi di classe Nimitz. Questa potenza extra consente al Ford di azionare il sistema di lancio elettromagnetico (EMALS). L'utilizzo di magneti al posto del vapore per alimentare le catapulte della nave consente al Ford di lanciare gli aerei più velocemente e con armi più pesanti e più carburante, aumentando la gittata e la letalità dei suoi caccia. La portaerei, prima della sua classe, può catapultare simultaneamente, lanciare e recuperare velivoli ad ala fissa sul suo ponte di volo, di giorno e di notte, a supporto delle operazioni assegnate.

USS Gerald R. Ford offre insomma una maggiore capacità di proiettare potenza attraverso operazioni prolungate in mare.

Il gruppo d'attacco della portaerei rafforzerà le forze congiunte già presenti nell'area di responsabilità. Non solo. Oltre a Gerald R. Ford, il gruppo d'attacco della portaerei porta con sé ulteriori risorse di combattimento capaci, letali e adattabili, tra cui i nove squadroni imbarcati del Carrier Air Wing Eight, cacciatorpediniere lanciamissili classe Arleigh Burke USS Bainbridge (DDG 96) e USS Mahan (DDG 72) del Destroyer Squadron Two e la nave comando di difesa aerea e missilistica integrata USS Winston S. Churchill (DDG 81).

Servizio di Cristina Giuliano

Montaggio di Gualtiero Benatelli

Immagini askanews

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"Le uniformi sono molto più di un semplice abbigliamento: rappresentano design, stile e funzionalità. Saranno i nostri volontari e lo staff, con la loro passione ed entusiasmo, a donare a questi capi un significato unico ed eccezionale. I Giochi di Milano Cortina 2026 sono la sintesi perfetta dell'unione, capaci di legare territori, culture e comunità. Per questo, anche le uniformi sono il frutto di un autentico lavoro collettivo. Insieme a Salomon, abbiamo realizzato un progetto che andrà ben oltre le caratteristiche tecniche di questi capi: le uniformi trasmetteranno un profondo senso di coesione, appartenenza e spirito di squadra. L'immagine delle volontarie, dei volontari e della workforce dei Giochi, resterà viva nella memoria di chi vivrà l'evento, diventando parte integrante della storia che Milano Cortina 2026 racconterà al mondo" ha commentato l'amministratore delegato di Milano Cortina 2026, Andrea Varnier.

Le divise degli atleti erano state presentate a maggio e sono state realizzate da Giorgio Armani.

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Parolin inaugura a Roma il poliambulatorio Giovanni Paolo I

Roma, 12 nov. (askanews) - Una struttura moderna, accogliente e altamente specializzata nella cura di minori e adulti con disturbi della sfera cognitiva e del comportamento o disabilità fisiche, sensoriali e psichiche, che si pone l'obiettivo di realizzare una presa in carico degli assistiti e delle loro famiglie. E' il nuovo centro riabilitativo Giovanni Paolo I, ufficialmente inaugurato a Roma in zona Romanina e gestito dalla cooperativa sociale Medihospes, aderente al Consorzio La Cascina. A presenziare all'evento il presidente del Consiglio della Regione Lazio, Antonello Aurigemma, e il segretario di Stato del Vaticano, il cardinale Pietro Parolin, presidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I.

Svelata la targa all'ingresso del poliambulatorio, insieme ad alcuni bambini del Centro Riabilitativo, Parolin ha officiato la cerimonia di benedizione.

L'equipe di neurologi, psicologi, neuropsichiatri infantili, logopedisti, coordinati dalla dottoressa Daniela Di Venanzio, si prenderanno cura di oltre 900 famiglie a settimana nei circa 256 mq di cui è composto l'edificio: nove studi e una palestra per trattamenti in regime ambulatoriale e riabilitativo destinati a pazienti con autismo o DSA, disabilità cognitivo comportamentale e disabilità complessa (sensoriale, motoria), patologie neurodegenerative.

Luigi Grimaldi, direttore dello Sviluppo per la Medihospes, ha sottolineato l'importanza di mantenere alta l'attenzione sui bisogni delle persone che si rivolgeranno al centro con fiducia, realizzando migliori condizioni di vita per gli assistiti e per le loro famiglie:

Oltre alla psicoterapia individuale, alla riabilitazione cognitiva e motoria, al supporto genitoriale e alle consulenze specialistiche integrate, punti di forza del Centro Giovanni Paolo I sono i tempi rapidi di risposta con presa in carico in pochi giorni, la gratuità delle prime consulenze, la centralità del rapporto assistito-famiglia, la continuità terapeutica garantita nel tempo e l'integrazione con scuola, territorio e servizi sociali. Integrazione volta all'attenzione verso i più fragili, che è propria dell'attività capillare di Medihospes nella città di Roma.

In occasione dell'inaugurazione, la cooperativa sociale aderente al Consorzio La Cascina ha diffuso la sua ultima infografica sul tema dei disturbi del neurosviluppo (ASD, ADHD, DSA) in Italia e, più specificatamente, a Roma. La maggior accuratezza nelle diagnosi e l'aumentata sensibilità di famiglie e scuola verso le forme di autismo o dei disturbi del comportamento e dell'apprendimento, ha consentito a Medihospes di registrare un aumento di utenza del 20% negli ultimi cinque anni. Secondo i dati raccolti dalla cooperativa, un bambino su 77 avrebbe ricevuto una diagnosi di disturbo dello spettro autistico: in soli cinque anni i casi sarebbero raddoppiati con oltre 7.000 bambini fra i sette e i nove anni presi in carico. Nel Lazio i centri attivi sono solamente 118 con lunghi tempi di attesa, difficoltà di accesso e continuità terapeutica. Da qui la centralità e l'importanza del nuovo centro di riabilitazione Giovanni Paolo I, soprattutto in una zona di Roma particolarmente popolosa.

"Abbiamo deciso di intitolare il poliambulatorio alla memoria di Giovanni Paolo I perché la nostra storia è intimamente legata a questo Papa - ha spiegato Emilio Roussier Fusco, amministratore delegato del Consorzio La Cascina a cui aderisce Medihospes - nel 1978 la nostra avventura iniziò anche grazie a una significativa donazione: un assegno di 70mila lire da parte dell'allora Cardinale Albino Luciani, Patriarca di Venezia, che in quello stesso anno venne eletto Pontefice con il nome di Giovanni Paolo I. Papa Luciani, oggi Beato, informato dalla nipote Lina Petri, allora universitaria di medicina alla Cattolica di Roma, volle infatti esprimere la sua piena solidarietà all'opera compiuta dal gruppo di giovani universitari intenti a preparare pasti per i propri colleghi fuori sede".

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Manovra, Manfredi (Anci): "Negoziamo con il governo per le risorse"

Bologna, 12 nov. (askanews) - Anci sta negoziando con il governo per ottenere maggiori risorse nella manovra di bilancio, in particolare per affrontare le emergenze casa, sanità di prossimità e trasporti, temi che i sindaci registrano quotidianamente come bisogni primari dei cittadini. Lo ha affermato il presidente nazionale di Anci, Gaetano Manfredi, a margine della cerimonia d'apertura dell'Assemblea a Bologna.

"Sicuramente questa è una manovra molto conservativa, però è chiaro che noi dobbiamo dare delle risposte a quelli che sono i bisogni primari dei cittadini che noi registriamo tutti i giorni, parlando con loro per le strade e incontrandoli - ha spiegato Manfredi -. Quindi io credo che ci voglia uno sforzo aggiuntivo. Bisogna trovare anche risorse aggiuntive per affrontare i temi della casa, i temi della sanità di prossimità, dei trasporti, anche discutendo con l'Europa".

"La virtuosità di bilancio è un parametro molto importante - ha proseguito il presidente di Anci - ma si deve sposare poi anche con l'erogazione di quelli che sono dei servizi della quotidianità che noi non possiamo non garantire".

"In realtà noi stiamo negoziando le risorse, ci auguriamo che ci sia una spinta significativa - ha aggiunto Manfredi - il tema della casa, per esempio, richiede un piano straordinario che non riguarda solo i comuni, riguarda le Regioni, il governo nazionale, l'Europa. Ci sono dei problemi urgenti a cui noi dobbiamo dare risposta. Questo è quello che chiedono i cittadini, noi li rappresentiamo".

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