Bologna, 14 nov. (askanews) - Un pomeriggio di confronto e innovazione, per dire che la sicurezza non nasce solo dalle regole, ma dalle persone. E che la formazione, quando diventa esperienza, può davvero cambiare il modo di lavorare. Non solo obblighi normativi, ma un'opportunità per ripensare la sicurezza sul lavoro. È questo lo spirito del seminario "Formazione e nuovo Accordo Stato-Regioni: soluzioni tecniche ed esperienziali di successo", promosso dal gruppo Bureau Veritas, che è sceso in campo con il suo Dipartimento dedicato alla Formazione Comportamentale e con le sue società specializzate sul tema della sicurezza sul lavoro, Bureau Veritas Nexta e Contec AQS e ospitato al Teatro di Granarolo, alle porte di Bologna. L'incontro, gratuito e aperto al pubblico, propone un approccio inedito alla formazione aziendale, dove la teoria lascia spazio all'esperienza concreta: dall'aula ai cantieri, gli adempimenti si trasformano in momenti di apprendimento partecipativo.
Ispirato a un vero procedimento giudiziario, l'incontro ha trasformato la formazione in uno spettacolo teatrale: sul palco si sono alternati pubblico ministero, avvocati della difesa e testimoni, mentre il pubblico stesso ha partecipato attivamente nei panni di giurato. Al centro del dibattito, temi chiave come la formazione comportamentale, la sicurezza nei cantieri, il benessere organizzativo e la responsabilità sociale. Tutti elementi che contribuiscono a costruire una cultura della sicurezza condivisa, considerata un vero valore strategico per la crescita delle aziende.
Abbiamo parlato con Claudia Strasserra, Chief Reputation Officer Bureau Veritas Italia: "Vorremmo parlare di sicurezza, sdoganando questa parola: divertimento. Con il safety appeal, che è la proposta di formazione di sicurezza, di implementazione che che facciamo, vogliamo proprio portare un modo nuovo di ingaggiare le persone sui temi della sicurezza. Lo abbiamo chiamato proprio safety appeal, il fascino della sicurezza. Noi siamo fortemente convinti che, solo coinvolgendo le persone, mettendo in gioco anche la parte più emotiva e non solo quella razionale, potremmo cambiare un po' l'approccio. La sicurezza non come un peso, come un obbligo, ma come la prima forma di responsabilità nei confronti di sé stessi e delle persone che ci stanno intorno".
E in un contesto in continua trasformazione, la formazione resta il primo vero strumento per costruire un futuro del lavoro più consapevole, più sicuro ma soprattutto più umano.



