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Papa Leo XIV visita l'ospedale psichiatrico "De la Croix" a Beirut

di TMNews martedì 2 dicembre 2025
1' di lettura

Jal el-Dib (Libano), 2 dic. (askanews) - Terza e ultima giornata libanese per Papa Leone che stamane ha fatto visita agli operatori e agli assistiti dell'ospedale "De la Croix" a Jal ed Dibl, uno dei più grandi ospedali per disabili mentali del Medio Oriente, a circa 11 chilometri da Beirut.

Il pontefice è stato accolto dalle suore che gestiscono la struttura, con cui ha percorso i corridoi del complesso prima di incontrare alcuni pazienti. La tappa precede la messa del pomeriggio, per la quale sono attese oltre 120mila persone, e il momento di preghiera silenziosa al porto, luogo dell'esplosione del 2020. La visita, iniziata domenica, ha portato il Papa a lanciare messaggi di speranza ai giovani libanesi e un appello al dialogo tra comunità religiose.

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In anteprima il video "Duci Amuri Meu" della cantautrice Cecilia Larosa

Milano, 2 dic. (askanews) - In anteprima il videoclip di "Duci Amuri Meu", il nuovo brano della cantautrice Cecilia Larosa.

"Duci Amuri Meu" nasce dall'incontro con la poetessa calabrese Ilda Tripodi ed è ispirato al mito di Orfeo ed Euridice, reinterpretato come metafora di un amore che oscilla tra desiderio e distanza, dolcezza e condanna.

Con questo brano la cantautrice torna alle sue radici linguistiche e culturali: italiano e calabrese si intrecciano in una ballata intensa, sospesa tra mito e memoria. La voce della cantautrice attraversa immagini potenti - Euridice che implora di essere guardata, mentre invita Orfeo a non voltarsi, un profumo che resta sulla pelle, un'ultima carezza - evocando un sentimento viscerale, primordiale.

Il videoclip è stato girato in luoghi suggestivi, tra cui gli interni del Palazzo di Santa Chiara di Tropea, il Santuario di Santa Maria dell'Isola e Pizzo Calabro. Spazi carichi di storia, in cui architetture antiche e i paesaggi marittimi offrono la cornice ideale al mito.

L'ambientazione e la musica - firmata da Cecilia Larosa e da Piero Cassano, che cura anche la produzione artistica - contribuiscono alla creazione di un'atmosfera sospesa e senza tempo, capace di restituire l'intensità del racconto.

"Sono nata in Calabria, a Locri, e sono cresciuta a Vibo Valentia, entrambe due importanti centri culturali della Magna Grecia. Le mie radici affondano in questa terra, rappresentando una parte profonda e viva della mia identità - afferma Cecilia Larosa - Duci amuri meu nasce dal desiderio di rievocare immagini, sensazioni ed emozioni che custodisco da sempre. Il mito di Orfeo ed Euridice mi accompagna fin da bambina e, in questo brano, ho provato a dare voce ai sentimenti di Euridice. Durante la scrittura ho scoperto che la mia terra era anticamente legata al culto di Persefone: un elemento che ha rafforzato il legame tra questa storia, la mia terra e la mia interiorità".

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La Ceo di IMARK: ecco le strategie vincenti per italiani negli Usa

Milano, 1 dic. (askanews) - Quali sono le strategie vincenti per entrare in America con una propria società? Lo abbiamo chiesto a Roberta Marcenaro Lyon che Il 18 novembre - nel corso del gala 'Women at the top' promosso da il Sole 24 Ore e il Financial Times al Teatro Lirico di Milano - ha ricevuto il premio speciale "per la sua leadership visionaria e profondamente umana, capace di promuovere il Made in Italy come ponte culturale e valoriale tra Europa e Stati Uniti".

Ecco cosa ci ha risposto: "Per venire in America - dice - ovviamente bisogna creare una società americana, quindi bisogna sviluppare il mercato dall'interno, e non basta bisogna cercare di creare delle alleanze strategiche che vanno sotto diversi profili: politici, tecnici, di advocacy. Rispetto alle associazioni di categoria che sono molto forti in America, bisogna crearsi un lifestyle americano: nonostante noi siamo italiani, e dunque veniamo con la nostra azienda italiana, bisogna inserirci in un meccanismo di lifestyle americano. Quindi i loro party, i loro momenti di networking, i loro eventi congressuali. Bisogna presidiare, perché poi io lo vedo: anche le grandi aziende su alcuni tavoli di lavoro e di presidio non ci sono e per me questo è motivo di tristezza. In alcuni settori della mobilità, ad esempio, gli spagnoli stanno prendendo quote di mercato dei nostri cari italiani. Noi italiani nel mondo delle costruzioni abbiamo insegnato all'America come costruire, oggi dobbiamo stare attenti. Quindi bisogna essere americani fondando una società americana, bisogna creare alleanze strategiche, bisogna anche produrre localmente facendo magari delle finiture di ultimo grado, ad esempio non so, produco in una sede in Italia però poi faccio la verniciatura in America, piuttosto che creo un aereo di tecnologia italiana ma poi lo produco in realtà nello stato della Pennsylvania. Bisogna diventare americani: una strategia sempre più vincente è quella del Merge & Acquisition, quindi cercare di unirsi a delle piccole aziende locali, anche quelle che si chiamano Minority, che sono delle aziende che per via della loro natura, che sono Indian American, che sono possedute della percentuale maggioritaria dalle donne, oppure che sono dei veterani militari, queste sono le strategie che pochi italiani conoscono, è un modo per legarsi sempre più all'America, è un modo per anticipare anche i momenti come il Covid, il momento come i Dazi e poi chissà che cosa verrà, ad esempio l'Artificial Intelligence. Quindi dobbiamo consolidarci in America da americani pur mantenendo la nostra creatività italiana, il nostro Problem Solving e ovviamente la centralità del nostro Headquarter, quindi della nostra base italiana. Ma bisogna davvero diventare americani in toto".

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Carlo Conti e Sanremo: scegliere le canzoni la parte più difficile

Milano, 1 dic. (askanews) - "La scelta delle canzoni è la cosa più difficile del Festival di Sanremo. Il resto da questo momento in poi per me è finito cioè arriva la parte più facile, quella televisiva, quindi fa parte del mio lavoro, ovvero la parte più facile. La scelta delle canzoni è una grande responsabilità e ripeto e sottolineo la scelta delle canzoni, perché non ci dimentichiamo che Sanremo è il festival della canzone italiana e quindi deve essere uno spaccato di quella che è, in quel momento, la proposta musicale del nostro paese. Per fortuna in questi ultimi anni c'è un grande fermento, ve ne accorgete anche voi, lo sapete anche voi e me lo insegnate voi, di quanto negli ultimi dieci anni la produzione della buona e ottima musica italiana sia centuplicata con tante proposte nuove costantemente, tante sonorità nuove e tanti sapori nuovi, come per esempio un ritorno anche di giovani cantautori di spessore e di livello. Mio figlio è ancora in prima media ed è ancora distaccato dal mondo musicale. Anche quando l'ho portato a Sanremo quella settimana mi ha detto di non presentargli nessuno e che non voleva conoscere nessuno". Così il conduttore e direttore artistico del Festival di Sanremo Carlo Conti intervenendo a RTL 102.5 in merito all'edizione 2026, che si terrà dal 24 al 28 febbraio. All'interno di Non Stop News con Enrico Galletti, Giusi Legrenzi, Massimo Lo Nigro e Lucrezia Bernardo.

Ritornando sulle passate edizioni, con più spazio ai giovani, Conti ha detto: "La forza di questi ultimi anni di Sanremo è stata mischiare e di di allargare il più possibile alle varie generazioni, mischiando quello più conosciuto da una generazione a quello meno conosciuto da un'altra e viceversa. Credo che siano importanti le canzoni che poi si vanno a proporre. Lo scorso anno faccio un nome per tutti, ovvero Lucio Corsi, che era praticamente sconosciuto ai più e guardate che cosa è riuscito a fare e come ha rappresentato anche l'Italia all'Eurovision. Eppure quando l'ho detto l'altro anno, molti hanno detto "Chi è?"".

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Crosetto al Consiglio Affari Esteri in formato Difesa dell'UE

Bruxelles, 1 dic. (askanews) - Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha partecipato al Consiglio Affari Esteri (CAE), in formato Difesa, dell'UE. A margine Crosetto ha avuto, inoltre, un incontro importante e strategico con Kaja Kallas, alto rappresentante UE per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza e vice presidente Commissione Europea, e con Andrius Kubilius, commissario europeo per la Difesa e lo Spazio. "Oggi si è tenuto un confronto importante e costruttivo, quello del Consiglio Affari Esteri - ha detto Crosetto - per riaffermare il ruolo centrale degli Stati membri della UE, per l'idea di una difesa europea comune sempre più solida, efficiente ed efficace. Abbiamo evidenziato la necessità di valorizzare le missioni all'estero già attive, evitando duplicazioni e prevedendo il coinvolgimento di altre nazioni partner. Infine, abbiamo sottolineato che, per un'industria della difesa europea sempre più forte e integrata, è sempre più necessario standardizzare i requisiti e le capacità, stimolando la concorrenza e la competitività anche delle nostre industrie. Resta immutato il nostro sostegno all'Ucraina e alle iniziative NATO e UE in materia".

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