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Meloni arriva in Bahrein, in programma la cena con il re Al Khalifa

di TMNews martedì 2 dicembre 2025
1' di lettura

Roma, 2 dic. (askanews) - La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è arrivata alla base aerea di Sakhir, a Manama, nel Regno del Bahrein, per prendere parte al vertice del Consiglio di Cooperazione del Golfo, in programma il 3 dicembre.

Ad accogliere la premier e la delegazione italiana, il principe Ereditario e primo ministro del Regno del Bahrein, Salman bin Hamad Al Khalifa e l'ambasciatore d'Italia a Manama, Andrea Catalano.

Poi Meloni si trasferirà presso lo Sakhir Palace, dove sarà ricevuta dal re del Bahrein, Hamad bin Isa Al Khalifa, per una cena privata in suo onore.

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Nel Real Albergo dei Poveri mostra delle memorie di chi vi abitò

Napoli, 2 dic. (askanews) - Un viaggio attraverso oggetti del passato esposti nel Refettorio monumentale del Real Albergo dei Poveri di Napoli mentre i lavori di restauro sono ancora in corso. Una condivisione contemporanea di un luogo carico di storia, destinato a tornare a vivere in molti dei suoi spazi già dalla metà del 2026 per diventare un polo di cultura, accoglienza e innovazione.

In mostra, fino al 2 marzo prossimo, scarpe, piatti, bicchieri, caffettiere, posate, letti, valigie, macchine da scrivere e documenti dell'esercito. Un'esposizione che rientra nelle Celebrazioni di Napoli 2500 del Comune e che permette di riscoprire numerosi reperti originali, appartenuti a chi visse tra le mura del 'Serraglio': ritrovamenti emersi durante i lavori di ristrutturazione che si intrecciano con arte contemporanea, fotografia, installazioni e performance.

"Non è una mostra, non è un museo, è un prologo 'Ancora qui, l'Albergo dei Poveri la memoria delle cose' perché - ha spiegato Laura Valente direttrice artistica di Napoli 2500 - vuole essere un inizio per raccontare questa utopia sociale attraverso le cose che abbiamo ritrovato, i documenti storici, le fotografie, ma anche un percorso artistico contemporaneo che ci racconta che qui, nel 1751 è stata posata la prima pietra di quello che diventerà un simbolo nel mondo di inclusione sociale. Ecco, questi ragazzi, queste bambine, questi bambini, sono ancora qui e ci interrogano e ci chiedono ancora di essere salvati e noi faremo la nostra parte".

Voluto da Carlo di Borbone e da sua moglie Maria Amalia di Sassonia come rifugio per gli indigenti del Regno, l'Albergo dei Poveri fu pensato da Ferdinando Fuga come un luogo di accoglienza e riscatto per permettere ai meno fortunati di redimere la propria miseria attraverso il lavoro e l'istruzione.

Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli: "Questo è uno dei più grandi edifici europei, una grande utopia del '700 che voleva dare un futuro alle bambine e ai bambini del Regno di Napoli e lo voleva fare dando loro cibo, vestiti e anche un mestiere. Noi - ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi - rianimiamo questo Albergo dei poveri, questo grande palazzo, con un grande progetto di futuro che rende attuale quello che è il messaggio dell'utopia sociale settecentesca: costruire il futuro dei nostri giovani partendo dalla cultura, con la presenza dei musei, dalla lettura con una grande biblioteca e dall'università che si sta insediando in questo luogo e anche dall'innovazione tecnologica però ricordando quella che è stata la storia di questo edificio, ma soprattutto la storia delle tante persone che hanno attraversato la vita di questo edificio che ha rappresentato un pezzo della storia di Napoli e quindi noi vogliamo utilizzare la memoria come grande progetto di futuro".

Nel giorno dell'inaugurazione, il mecenate svizzero Urs Rechsteiner, fondatore della FUR - Fondazione Urs Rechsteiner, ha donato al Real Albergo dei Poveri una coppia di sculture di Riccardo Grazzi, che entrano ufficialmente a far parte del patrimonio artistico della città. Le opere sono due sedute di artista: la 'Panca con il Toro'-il simbolo della generatività, che rappresenta il gesto sacro in cui il sangue del toro feconda la terra e la 'Panca dell'Aquila-dignità e libertà, che richiama l'affrancamento dall'emarginazione e il possibile riscatto sociale.

"Per me Napoli non è una scoperta recente, è parte della mia storia. Un mio antenato - ha ricordato Urs Rechsteiner, presidente della Fondazione FUR - servì qui per più di venti anni. Donare alla città è anche un modo di restituire qualcosa a questo legame antico".

La donazione rientra nella mission della Fondazione FUR, impegnata nella valorizzazione dell'arte e dei territori come la nascita del Sentiero dell'Arte e dell'Anima in Toscana.

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Ucraina, iniziati i colloqui fra Putin e Witkoff al Cremlino

Milano, 2 dic. (askanews) - Il presidente russo Vladimir Putin ha accolto al Cremlino l'inviato speciale statunitense Steve Witkoff per discutere l'accordo per porre fine alla guerra in Ucraina.

All'incontro spono presenti da parte russa il consigliere diplomatico Yuri Ushakov e il capo del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF) e inviato speciale del presidente russo per la cooperazione economica con i Paesi stranieri Kirill Dmitriev.

"Sono contenta di vederlo", ha detto Putin a Witkoff dandogli il benvenuto al Cremlino. "Che splendida città è Mosca", gli ha risposto Witkoff che prima di arrivre al Cremlino ha fatto una passeggiata sulla Piazza Rossa con Jared Kushner e Kirill Dmitriev.

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Papa: il ruolo dell'Europa importante nei negoziati di pace in Ucraina

Milano, 2 dic. (askanews) - A bordo dell'aereo papale, Leone XIV ha parlato del conflitto tra Ucraina e Russia affermando che "la presenza dell'Europa è importante" nei negoziati di pace tra Ucraina, Russia e Stati Uniti. "È chiaro che, da un lato, il Presidente degli Stati Uniti ritiene di poter promuovere un piano di pace che, almeno in un primo moneto, non prevedeva la partecipazione europea. Tuttavia, la presenza dell'Europa è importante, e questa proposta iniziale è stata modificata, soprattutto alla luce delle dichiarazioni rilasciate dall'Europa", ha detto il pontefice. "Potrei suggerire che la Santa Sede possa incoraggiare questo tipo di mediazione e di cercare insieme una soluzione che possa davvero offrire una pace giusta, in questo caso in Ucraina", ha concluso Leone XIV.

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Amazon, il primo magazzino italiano ora è il cuore dei resi

Castel San Giovanni (PC), 2 dic. (askanews) - Qui è dove i pacchi tornano indietro. Non per essere dimenticati, ma per rinascere. Siamo a Castel San Giovanni, nel piacentino, dove Amazon ha appena completato una trasformazione radicale: il suo primo magazzino italiano, quello da cui tutto è partito nel 2011, oggi è diventato il cuore dei resi per l'intero Paese. Un cambio di pelle che racconta molto di come sta evolvendo l'e-commerce.

"MXP5 è il primo sito lanciato dall'azienda in Italia, nel lontano 2011 - spiega Fabio Procopio, responsabile del Centro resi Amazon di Castel San Giovanni -. Negli anni ha svolto un ruolo estremamente importante per la crescita dell'azienda. Recentemente, anche perché soffriva di tecnologie vetuste rispetto ai magazzini lanciati più recentemente, si è riconvertito per effettuare attività estremamente importanti per il business. Non ultima, proprio quest'anno, appunto, la conversione completa a centro resi italiano. Da qualche mese gestiamo tutti i resi clienti Italia proprio in questo magazzino".

Un unico centro per gestire tutto. E i numeri parlano chiaro: 1.300 dipendenti a tempo indeterminato, un investimento che radica Amazon in questo territorio. Oltre 25 miliardi di euro investiti in Italia dal 2010, di cui più di 4 solo nell'ultimo anno. "Il fattore uomo è sempre stato centrale in questa azienda - precisa Procopio -. La tecnologia è sempre stata un supporto alle nostre attività, per rendere più efficiente quello che facciamo e permettere ai nostri operatori di fare attività più a valore aggiunto, riducendo invece attività ripetitive o che possono essere più onerose per l'operatore stesso".

La sfida, qui, è duplice: gestire i resi al meglio, certo, ma anche farli diminuire. Come? Con l'intelligenza artificiale, foto più dettagliate, video, recensioni. L'obiettivo è aiutare il cliente a scegliere bene la prima volta. E centralizzare tutto in un unico hub significa anche meno chilometri, camion sempre pieni, meno emissioni. "Cerchiamo di dare quanto possibile nuova vita ai prodotti che vengono resi dai nostri clienti - conclude il responsabile del Centro resi Amazon di Castel San Giovanni -. La stragrande maggioranza di quello che gestiamo in questo magazzino torna in vendita come nuovo. Il secondo grande gruppo è di prodotti usati, tramite Amazon Seconda Mano. E soltanto in maniera residuale provvediamo a cessione a liquidatori o donazioni. L'estrema ratio, che è veramente minima, è quella del riciclo".

Meno resi, e quelli che arrivano tornano in circolo. In un mondo dove restituire un pacco è diventato un gesto quasi automatico, qui provano a invertire la rotta.

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