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Come si scrivono le partecipazioni?

Negli anni alcune tradizioni del galateo sono stata sorpassate, ma altre sono intramontabili ed imprescindibili.

Anna Marinello
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Care Amiche, ben ritrovate con il nostro consueto appuntamento settimanale. Mentre aspetto che scenda la neve, ripenso alle mie sposine, ripercorro i nostri appuntamenti e mi accorgo che c'è una domanda che ritorna comune tra tutte. “Anna, ma come dobbiamo scrivere le partecipazioni?”. Un tempo, come da galateo, le partecipazioni venivano inviate dai genitori degli sposi che annunciavano con gioia la bella notizia. Oggi, questa tradizione, è andata in disuso. Spesso gli sposi vivono insieme già da anni e in alcuni casi hanno persino dei figli, ma anche se così non fosse è un'usanza ormai sorpassata, sono gli sposi stessi a dare la notizia ad amici e parenti. Un tempo, partecipazioni ed invito viaggiavano separate. La partecipazione serviva per comunicare la gioia dell'evento a tutti, l'invito, invece, serviva appunto per invitare al ricevimento le persone che si voleva avere presenti e veniva dato insieme alla partecipazione. Oggi non si usa più fare questa distinzione e non si fanno le partecipazioni solo per annunciare la notizia perchè ciò genera in chi la riceve confusione. Dovrò partecipare al ricevimento? Dovrò andare solo in chiesa? Oggi le due cose viaggiano di pari passo. Per quanto riguarda, invece, la parte di contenuto è fondamentale che siano presenti le informazioni necessarie: chi sta scrivendo (nome degli sposi. Prima va messo il nome dello sposo, poi quello della sposa), perchè stanno scrivendo, quando (mettere giorno e orario) e dove (inserire sia il luogo della cerimonia che quello del ricevimento). Le informazioni devono essere ben visibili da tutti. Spesso viene inserito anche RSVP che è una rimanenza del vecchio galateo e significa “respondez s'il vous plait” in francesce. E' una formula molto elegante che può essere sostituita da una italiana più semplice, ma un po' meno bella che è “è gradita gentile conferma”. Ahimè, gli invitati italiani, a differenza di quelli stranieri, ho potuto verificare in anni di professione, che sono il popolo che meno risponde. Il consiglio che do sempre alle mie ragazze è quello di chiamare personalmente, circa un mesetto prima del matrimonio, tutti quegli invitati “indisciplinati” che non hanno comunicato la loro presenza o meno. Assolutamente sconsiglio di inserire la lista nozze, l'iban o il bigliettino dell'agenzia di viaggi piuttosto che quello del negozio in cui avete scelto di fare la lista nozze. E' davvero poco educato e per niente fine. E' molto brutto ricevere un invito e nello stesso tempo la richiesta di regalo. Quello che si tollera oggi è l'inserzione del sito internet che non deve essere scritto sulla partecipazione, ma deve essere allegato in maniera carina. Nel sito si troveranno tutte le informazioni presenti sulla partecipazione e potrete inoltre sbizzarrirvi con foto o racconti che parlino di voi. In questo spazio è possibile creare uno spazio dedicato al regalo che vorreste ricevere. Il mio consiglio è sempre quello di non scrivere un codice iban, ma di argomentarlo trovando degli escamotages. Gli indirizzi andranno scritti assolutamente a mano, bisognerà evitare le abbreviazioni. Se la coppia di amici o parenti invitata non è sposata si dovrà scrivere il nome e il cognome di entrambi, se la coppia invece è già marito e moglie si scriverà il nome di lui, il nome di lei e il cognome della famiglia formata. Le partecipazioni, per quanto possibile, andranno consegnate a mano. E' un gesto di carineria nei confronti delle persone invitate che si sentiranno ben volute e coinvolte nella gioia che andrete a condividere. Sono molto legata al galateo e alle vecchie tradizioni italiane di una volta, ma capisco che i tempi siano cambiati e con essi anche le giovani coppie. Ci sono cose però che non devono tramontare mai come l'educazione ed il buon senso. Parola di Anna Marinello, la vostra wp di fiducia!

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