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Ferruccio De Bortoli: "Banche italiane sane? No, sistema malato"

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Eliana Giusto

Se va gambe all'aria una banca di provincia come Banca Etruria, possono esservi ragioni locali. Ma se la crisi travolge 10 o 12 banche nemmeno piccole in pochi anni (dalla Carical alla Popolare di Vicenza, passando per la Popolare di Lodi), non si può più dire che il sistema è sano e ci sono solo alcune mele marce. Lo spiega bene Ferruccio De Bortoli, ex direttore del Corriere della Sera a Lucia Annunziata durante la presentazione del suo libro Poteri forti (o quasi) a Roma. Sostenendo che evidentemente qualcuno non ha visto e non ha controllato, e il sistema stesso è malato. De Bortoli si fa anche una colpa di quel che è accaduto. Quando era direttore del Sole 24 Ore, uscì nel 2005 un articolo che raccontava come la Popolare di Vicenza fosse una banca assai a rischio sui derivati. "Insorse tutto il Nord Est: come vi permettete di gettare ombre sulla nostra banca". De Bortoli allora abbozzò e non fece continuare l'inchiesta "anche perché l'istituto era quotato e temevo di danneggiare i risparmiatori. Ma fu una colpa quella mancanza di coraggio, perché forse andando avanti avremmo evitato guai maggiori". Il giornalista punta il dito contro le falle del sistema. Gli chiedo: non è un' accusa troppo generica? E Bankitalia? E Consob? Non è meglio fare nomi e cognomi? De Bortoli promette che li farà: "sì, così è generica. Ma avremo occasione di approfondire. Anche davanti alle vostre telecamerine...". di Franco Bechis