Torino

Un caffè da leccarsi i baffi: al "Miagola caffè" le star sono i gatti

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Matteo Legnani

Non solo un menù «da leccarsi i baffi», a base di piatti vegani e vegetariani, ma al Miagola Caffè di Torino è altamente probabile che siano degli autentici baffi - quelli fieramente indossati dalle sei guest-star del locale: Gin, Silvestrino, Valentino, Titti, Tango e principessa Sissi - a strusciarsi sui vostri vestiti, regalandovi un surplus di felicità come piacevole «extra» al conto. Gatti & gastronomia sono la formula vincente di questo bistrot - il primo nel suo genere ad aprire in Italia nel 2014, sul modello del Neko Cafè di Vienna - che oltre ad essere diventato un punto di riferimento per gli amanti dei felini, ha bissato l'esperimento. In via Bogino, a due passi dalla Mole, è stato appena inaugurato un secondo Cat caffè provvisto di un déhors esterno, pensato per chi è allergico ai peli dei mici, ma non vuole rinunciare ad un'esperienza unica nel suo genere. Il locale è ispirato a un concetto quasi zen: riportate l'armonia tra le persone e l'ambiente esterno, attraverso l' influsso benefico dei gatti. «Ho deciso di aprire il Miagola Caffè appena ho lasciato il mio posto di lavoro in un'azienda informatica. Il primo pensiero, dato che ho due gatti e un cane, era di realizzare qualcosa ispirandomi a loro» - spiega Andrea Levine, nata negli Usa nel 1977 nella stessa città di Jack Kerouac: a Lowell, nel Massachusetts - «più mi guardavo intorno e più mi accorgevo che chi entrava nei locali, passava tutto il tempo immerso sullo schermo del cellulare. Così ho cercato di offrire un'alternativa: qui dentro i clienti usano il cellulare solo per mostrarci le foto del loro gatto». Senza dubbio, il Miagola Caffè è un bistrot fuori dall' ordinario: è progettato in verticale, con cassetti sui muri per simulare i rami degli alberi, dove i gatti possono acciambellarsi in libertà; non ha tavolini singoli, ma tavoli "conviviali" per favorire l' aggregazione e "il miagolare col vicino"; niente banconi, ma buche delle lettere, una per ogni micio, a cui i clienti possono rivolgersi come fosse il proprio animale domestico. Mentre dal video-wall scorrono filmati per chi è interessato ad adottare un gatto o un cane, e in sala si alternano performance - anche musicali visto che c' è un pianoforte - i cui proventi sono destinati ai tanti gattili e canili della città. Come il libro, il «MiaGola Colouring Book», i cui proventi sono a sostegno della campagna adozioni a distanza dell' Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) e che Andrea vorrebbe portare nelle scuole elementari. Tra un "gattuccino" e un "miao-brunch", ad oggi su Facebook sono oltre 36mila gli utenti che dimostrano di aver apprezzato e visitato questo spazio, in cui i gatti (tutti provenienti da gattili) non sono relegati sullo sfondo, bensì sono i protagonisti di un luogo creato a loro gusto e misura. Appena si varca la soglia, il visitatore ignaro della peculiarità del posto, può davvero non accorgersi della loro presenza, silenziosa e rassicurante. I mici si possono scorgere appollaiati su mensole, accovacciati dietro sedie e librerie, oppure intenti a giocare con i toys a loro dedicati, distribuiti negli angoli più discreti per consentire un giusto equilibrio tra contatto con il pubblico e sacra privacy felina. «Gli animali sono dei mediatori emotivi. Hanno una capacità innata di catalizzare le nostre emozioni, che percepiscono prima di noi» - spiega Paola Brusa, psicoterapeuta che qui tiene ogni mese uno "Psico-aperimiao" su diverse tematiche (la coppia, la gelosia, il tradimento, etc) - «chi non conosce i gatti, scoprirà che in realtà sono animali molto affettuosi. L' intero locale è stato ideato per favorire una reazione affettiva stimolante nell' interscambio uomo-animale. Il Miagola Caffè è un autentico esperimento sociologico». Una pet-terapia naturale, di cui chiunque può beneficiare gustando un miao-muffin o sorseggiando una tisana, rigorosamente a tema felino! di Beatrice Nencha