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Il lusso della Dolce vita romana “vola” ad Hong Kong per conquistare l'Asia (e Amazon)

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Non è stato un biglietto di sola andata quello che nove aziende dell'alta manifattura italiana hanno staccato, lo scorso maggio, con destinazione Hong Kong. Tanto da aver attirato l'attenzione anche di un colosso dell'e-commerce come Amazon. La scommessa, dopo essere risultati vincitori di un bando per l'internazionalizzazione dell'imprenditoria della Regione Lazio, è partita da un pugno di giovani imprenditori romani. Selezionati tra i più esclusivi marchi italiani nel settore dei gioielli, alta sartoria, guanti, occhiali, cappelli, borse e nell'alimentare, che hanno deciso di farsi conoscere, insieme ai loro prodotti, direttamente nell'ex colonia britannica. Perché se è vero che tutte le strade portano a Roma, «oggi quello che il mercato globale ci chiede è di trasportare un angolo della Città eterna – e noi abbiamo scelto via Condotti & dintorni come biglietto da visitai - all'estero», spiega Stefano Giansanti. Giovane imprenditore quarantenne, che è andato a bussare “atelier per atelier” per scovare i possibili partner di questo ambizioso progetto, intitolato A Roman Experience, secondo il filmato realizzato da Roberto Capucci, regista e nipote dell'omonimo stilista d'alta moda. Giansanti ha già un curriculum da pioniere dell'export nel Sudest asiatico con la distribuzione sia dei gioielli che del parmigiano reggiano: «Hong Kong è il posto dove ci sono più ristoranti stellati al mondo e dove vogliono solo il top. Col nostro parmigiano abbiamo vinto il World Cheese Award a Londra e da anni lo esportiamo a Hong Kong e Taiwan a 60 euro al chilo. È un prodotto di nicchia, rigorosamente artigianale e con una stagionatura di 30 mesi, ed è ormai un prodotto riconosciuto. Solo in Asia fatturiamo 100mila euro l'anno. Da qui è partita con altri amici imprenditori l'dea di lanciare dei prodotti esclusivi targatiRoma. Un marchio che dà subito un valore internazionale, portando l'eccellenza dell'artigianato italiano ad Hong Kong, che è uno snodo chiave per avventurarsi nel mercato cinese». Con i suoi sette milioni di abitanti, gli immensi centri commerciali tutti da riempire, pochissimi dazi (solo per i derivati del petrolio, gli alcolici e il tabacco) e una crescita annuale del Pil del 2,4% contro lo striminzito 0,8 italiano. Tradotto: Hong Kong rappresenta una potenziale Eldorado di milioni di facoltosi clienti asiatici, avidi di beni di lusso esclusivi. «Il nostro progetto comprendeva una cena di gala con l'ambasciatore italiano, vari diplomatici, la Camera di Commercio e soprattutto i distributori. Per due giorni abbiamo affittato una suite presidenziale al 45esimo piano del miglior hotel super stellato, dove ognuno poteva esporre i prodotti in un proprio corner e ricevere inviti. L'idea era di presentarci fisicamente a vedere che appeal il nostro prodotto poteva avere sul mercato asiatico», spiega lo store manager di Battistoni, che ha punti vendita a Los Angeles e a Londra. «Noi siamo in Asia dal 1970 e abbiamo iniziato a mettere le basi del commercio in Giappone con i nostri guanti. Oggi stiamo cercando di aprire a Shanghai e a Pechino anche nel settore food», aggiunge David Sermoneta. «L'assessore alle Attività produttive di Roma ci ha informato che Amazon l'ha contattato per realizzare un portale di e-commerce con le ditte più esclusive della Capitale». Entusiasta dell'avventura oltreoceano anche Patrizia Fabri, dell'Antica Manifattura Cappelli, un laboratorio nato nel 1936 e che realizza capi esclusivi su forme antiche per star internazionali come Madonna e per i migliori teatri italiani: «Noi siamo “la nicchia della nicchia”, gli artigiani di un mondo che sta scomparendo. Cerchiamo materie prime rare, spesso vintage, che rielaboriamo con gusto moderno. Facciamo più cultura che arte e produciamo pezzi unici. Farci apprezzare e prendere contatti ad Hong Kong, dove siamo già stati contattati da un club di equitazione, è un sogno che si realizza». BEATRICE NENCHA

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