Guerra

"Unesco anti-israeliano", la decisione senza precedenti di Trump: gli Usa se ne vanno

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Giulio Bucchi

Gli Stati Uniti si sono ritirati dall'Unesco. La decisione è stata motivata accusando l'organizzazione dell'Onu basata a Parigi di "inclinazioni anti-israeliane". Washington, ha affermato la portavoce del Dipartimento di Stato americano Heather Nauert,  sostituirà la propria rappresentanza attuale con una "missione di osservatori".   Causa della rottura è stato il via libera dell'Agenzia, avvenuto lo scorso maggio, alla risoluzione che nega la sovranità di Israele su una parte di Gerusalemme. Il testo proposto da Algeria, Egitto, Libano, Marocco, Oman, Qatar e Sudan era stato approvato da 22 paesi. Contrari altri dieci, tra cui l'Italia. In 23 si erano astenuti. Il ministero degli Esteri Angelino Alfano aveva criticato la scelta definendola "l'ennesima risoluzione politicizzata dell'Organizzazione Onu". Il premier israeliano Nethanyau aveva sottolineato il valore di Gerusalemme per Israele: "È il cuore della nazione. Non vi è altro popolo nel mondo per il quale Gerusalemme è così santa e importante che per il popolo ebraico, anche se una riunione all'Unesco negherà questa verità storica".