Genocidio islamico

Myanmar, Papa Francesco e la parola tabù: vietato nominare i "Rohingya"

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Giulio Bucchi

"Vorrei anche che la mia visita potesse abbracciare l'intera popolazione del Myanmar e offrire una parola di incoraggiamento a tutti coloro che stanno lavorando per costruire un ordine sociale giusto, riconciliato e inclusivo". Lo ha detto Papa Francesco al Myanmar International Convention Center di Nay Pyi Taw, incontrando le Autorità, dopo un faccia a faccia privato con la consigliera di Stato Aung San Suu Kyi, Nobel per la Pace nel 1991. La polemica sul Pontefice riguarda le violenze perpetrate sulla minoranza islamica dei Rohingya. Un vero e proprio genocidio a cui Bergoglio ha fatto solo un velato riferimento.