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Cina, evacuata zona roghi Tianjin: morti salgono a 112, rischio cianuro nell'aria

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Sale ad almeno 112 morti e 95 dispersi, fra i quali 85 vigili del fuoco al lavoro per spegnere i roghi la drammatica conta delle vittime delle esplosioni avvenute mercoledì in un magazzino di rifiuti pericolosi in una zona industriale di Tianjin, nel nord-est della Cina. Le prime stime dicono che le esplosioni avrebbero colpito 17mila famiglie, 1.700 imprese e 675 negozi commerciali. Sono 722 le persone ancora ricoverate in ospedale, delle quali 58 in condizioni gravi o critiche. Intanto ieri le autorità cinesi hanno ordinato l'evacuazione di un'area di 3 chilometri intorno alla zona delle esplosioni per il timore che nell'aria si fossero sprigionati materiali tossici dopo l'arrivo di 70 soldati specializzati in materiali chimici, in cerca di sopravvissuti e per verificare le cause dell'incidente. E proprio ieri è arrivata la conferma, sempre da parte delle autorità, della probabile presenza di cianuro di sodio nelle sostanze rilasciate nell'aria, visto il carico da 100 tonnellate del materiale che si trovava in due siti diversi coinvolti nell'esplosione. Il cianuro di sodio è una sostanza pericolosissima e mortale se ingerita o inalata, tossica e instabile a contatto con l'acqua. Anche se l'incendio nel magazzino è stato dichiarato sostanzialmente spento, ieri il terminal ha preso di nuovo fuoco e vi sono state altre esplosioni di minore intensità. Due, al momento, le persone disperse che sono state ritrovate.

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