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Massimo Mucchetti, senatore del Pd ospite alla Telefonata di Maurizo Belpietro

Nella Telefonata di Maurizio Belpietro, andata in onda venerdì 23 ottobre a Mattino Cinque, il senatore del Partito Democratico Massimo Mucchetti ha commentato la manovra finanziaria e le polemiche sullo sgravio fiscale sui castelli e sulle case di lusso: "È una manovra di segno più, in generale leggermente espansiva. Si parla di 27 miliardi, di cui circa poco meno dei due terzi di questa manovra è il rinvio del tempo delle cosiddette clausole di salvaguardia che avrebbero comportato l'aumento automatico dell'Iva e quant'altro. È positivo perché l'aumento massiccio dell'Iva avrebbe raffreddato la timida ripresa dell'economia che è in corso". Rischio Iva in aumento - Ma non c'è il rischio che queste clausole di salvaguardia sull'Iva rientrino l'anno prossimo con maggior debito? "Naturalmente c'è ma l'Italia sta promettendo bene. La scommessa è quella che con una legge di stabilità così aumenti il debito dal punto di vista nominale insieme al Pil", ha risposto il senatore. Una scommessa che se non desse gli esiti sperati porterebbe a "pagare i risultati negativi". Ma per Mucchetti l'aspetto da salvaguardare  è "come spendere i denari che vengono messi sul tavolo in caso di deficit". I ticket sanitari più esosi - Lo scontro tra governo e regioni riguarda soprattutto la tassa sulla prima casa che rischia di far aumentare i ticket della sanità come conferma l'esponente del Pd: "Era previsto un incremento del fondo sanitario nazionale da tre miliardi ma sarà di uno. Ci sono dunque due miliardi in meno di quelli che ci aspettava. Se non intervengono operazioni di razionalizzazione della spesa sanitaria, potrebbe verificarsi un aumento della contribuzione da parte dei cittadini. Le regioni devono vincere un'altra scommessa: bilanciare la spesa sanitaria italiana pro capite con la qualità delle prestazioni sanitarie. Disparità di prestazioni - Non sarebbe più giusto sanzionare le regioni che offrono prestazioni al di sotto del livello qualitativo medio invece di sanzionare tutti per non cascare nei tagli lineari rimproverati a Tremonti? A questa domanda c'è una sola risposta per Mucchetti: l'introduzione dei costi standard. Solo così il servizio sanitario funzionerà allo stesso modo sia a Catania e sia a Torino". Problema assunzioni - Gli aiuti alle assunzioni taglierà, in verità dimezzerà, il contributo garantito dallo Stato.  E proprio per questo motivo potrebbe esserci il rischio che diminuiscano le assunzioni già basse nel 2015. Il senatore non si dice preoccupato e assicura, valutando i vari aspetti della vicenda, che "la generosa decontribuzione ha aiutato a creare nuovi posti di lavoro perché è temporanea. Se diventasse stabile nel tempo vorrebbe dire che servirebbe aumentare le tasse per finanziarla".

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