In Venezuela

La pole dance come terapia per le donne disabili

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Lucia Esposito

La pole dance può diventare terapia, un modo per abbattere alcuni pregiudizi sociali e per stare bene con il proprio corpo, anche se si ha un grave handicap. E’ quello che è capitato a un gruppo di donne venezuelane facenti parte della fondazione Fundavida Venezuela, che ha lo scopo di promuovere lo sport fra i diversamente abili o fra i malati di cancro. “Dimostriamo a noi stesse che possiamo fare molte più cose di quello che si crede possibile e che siamo diverse rispetto al resto del mondo soltanto per una disabilità in particolare”, ha spiegato Carmen Hurtado, una dentista di 30 anni, che si è vista amputare la gamba sinistra all’età di 4 anni. Elizabeth Galea è un’altra ballerina di pole dance, oggi 49enne: vive per lo sport e il suo corpo lo dimostra, anche se a 19 anni ha perso la gamba sinistra in un incidente d’auto. "Lo sport è molto importante, è parte fondamentale di quasi tutto quello che faccio, questa è la mia vita", ha spiegato Galea, che per la prima volta quest'anno rappresenterà il Venezuela nel concorso sudamericano di body-building, nella categoria Body Fitness.f.