Crozza fa Bersani: "Il giaguaro era indelebile. Grillo Adottami"
"Porco boia ragazzi. Io mi arrendo, il giaguaro era indelebile. Alla fine ho sbiancato solo la bandiera del Pd. Siam mica qui a sollevare lo spread col cric". Più Bersani di così, si muore. Maurizio Crozza non poteva non partire dal segretario del Partito democratico nella sua "copertina" di Ballarò. Un intervento, naturalmente, tutto incentrato sul commento al voto politico di domenica e lunedì. E sul grande "vincitore-sconfitto", Pierluigi Bersani appunto: "Devo dirvi qualcosa con estrema chiarezza - prosegue il Crozza/Bersani -: il problema del Paese si è rivelato più grande delle nostre soluzione. Non è che se attacchi i microfoni agli ombelichi riesci a parlare alla pancia della gente". "Io ve lo voglio dire, noi non abbiam vinto ma siamo arrivati primi. E' un po' come dire alla bella del paese non me l'hai data ma mi è piaciuto lo stesso. Io non abbandono la nave. Posso starci da capitano o anche da mozzo. Qualunque posto mi metti, però ragazzi, io comunque l'iceberg non lo vedo...". Crozza fa il verso al discorso "ufficiale" di Bersani di martedì pomeriggio, e il paradosso è che il suo monologo pare molto più chiaro di quello del Pierluigi vero. Conclusione beffarda: "Qualche giorno fa avevo detto: O vincono loro o vinciamo noi. Oh, ho azzeccato solo la o". Grillo, Fini e Ingroia - Spazio anche al vincitore morale delle urne, Beppe Grillo. "Beppe, te lo voglio dire chiaro - continua il Crozza/Bersani -: se vuoi Dario Fo al Quirinale te lo mettiamo. Enzo Iannacci agli Esteri, va benissimo. Grillo, io mangio poco, non sporco e se vuoi ti smacchio anche il camper. Adottami". Il Pd, insomma, ha capito poco del Movimento 5 Stelle. D'altronde, ricorda ancora Crozza, "Piero Fassino nel 2009 aveva detto: Grillo? Ci faccia un partito suo poi vediamo quanti voti prende. Pare che negli anni Sessanta avesse detto a Paul McCartney Si faccia un gruppo suo poi vediamo quanti dischi prende...". Ce n'è pure per Gianfranco Fini, per la prima volta dal 1983 fuori dal Parlamento: "Ha fondato Futuro e Libertà e a modo suo ce l'ha fatta, ora ha la libertà di organizzarsi il futuro, martedì Ikea e mercoledì cinemino...". Spazio obbligato all'altra sua imitazione più celebre, Antonio Ingroia: "Abbiamo un manifesto, più piccolo, un biglietto. Per tornare in aereo in Guatemala". Chiusura amara con una riflessione sull'ingovernabilità: "Che c'è di strano? Siamo italiani. Ma i rimedi ci sono: basta prendere il germanin forte, il francesin effervescente e il norvegin a gocce. A noi invece tocca sempre l'italioin supposte".