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Formigoni contro il caro-benzina

Poco più di cinque litri, esattamente 5,76.  È quanto Roberto Formigoni fa con 10 euro a Milano a un distributore self-service di benzina. «Ci vogliono due caffè per comprare un litro di benzina – commenta il governatore da Milano davanti a un'utilitaria –. Fare benzina è diventata un'esperienza incredibile: sembra di metter dentro oro liquefatto, Ahó – sbotta Formigoni al distributore – in pochi secondi il distributore di benzina si è preso 10 euro, erogando meno di 6 litri, 5,67 litri. Caspita, ormai siamo arrivati a prezzi pazzeschi, 1,763 euro al litro e non è nemmeno il distributore con i prezzi più alti. A Milano si arriva anche a 1,8 euro al litro, in altre parti d'Italia si supera l'1,9 ed è già stato annunciato un ulteriore nuovo aumento».    La proposta «È una situazione che non può più prolungarsi nel tempo: bisogna che il Governo intervenga. Quello che propongo è che il Governo convochi urgentemente un tavolo nazionale con tutti gli attori della filiera, dai produttori ai raffinatori, per individuare tutti i punti deboli che provocano continue fluttuazioni al rialzo dei prezzi della benzina. Il Governo faccia anche un esame su stesso: ci sono troppe imposte, bisogna fermare la corsa al caro benzina che sta bloccando l'economia e svuotando il portafoglio dei cittadini». Accanto all'istituzione di un tavolo governativo Formigoni propone di «rafforzare il sistema di monitoraggio rispetto all'applicazione dell'aumento dell'iva sul prezzo al litro del carburante». Ultima proposta, infine, è quella di «attivare un monitoraggio serio sull'effettiva esposizione dei prezzi, per rendere la concorrenza più trasparente e più consapevole la scelta dei consumatori».    

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