Rossi esonerato dalla Fiorentina: pugni al suo giocatore Ljajic
Una folle aggressione e Delio Rossi ci rimette il posto. Al 32' del primo tempo di Fiorentina-Novara, 36° turno di serie A, il tecnico dei viola è disperato: i suoi sono sotto 2-0 contro i piemontesi quasi retrocessi. Prova a cambiare le carte e sostituisce il serbo Adem Ljajic, evanescente, con Olivera. La reazione del 20enne attaccante è veemente: insulti e complimenti ironici al mister. "Bravo, bravo". Rossi non incassa, anzi: si gira verso la panchina, punta il dito contro il suo giocatore e poi gli si scaglia contro, colpendolo più volte. Solo l'intervento degli altri componenti dello staff riesce a sedare la rissa. Alla fine la Fiorentina riuscirà a pareggiare 2-2, ma l'ultimo botto arriva dopo il 90' con i Della Valle che esonerano l'allenatore arrivato a novembre al posto di Sinisa Mihajlovic. Addio panchina - "Ho parlato con Delio Rossi: è pronto a scusarsi. Ma la scelta dell'esonero è un atto dovuto, per i valori che questa società ha perseguito in questi anni", sono le parole del presidente Andrea Della Valle. "E' la scelta che non avrei mai voluto prendere, ma per il gesto di Delio Rossi non ci sono giustificazioni. L'esonero - ha aggiunto il dirigente viola - è per il suo bene. E' una bravissima persona". Al posto del tecnico romagnolo arriverà Vincenzo Guerini. Nella tarda mattinata è arrivata anche la sentenza del giudice sportivo che sospende Rossi per tre mesi. Una sanzione più simbolica che effettiva, perché cadrà in un periodo 'morto' come quello estivo. La sentenza - Le immagini televisive, spiega il giudice sportivo Gianpaolo Tosel nelle sue motivazioni, "documentano che, nelle circostanze segnalate, l'allenatore viola aveva provveduto alla sostituzione del calciatore n.22 che, uscito dal terreno di giuoco, nell'accomodarsi in panchina, non accettando evidentemente tale decisione, gli rivolgeva un ironico e provocatorio applauso, presumibilmente accompagnato da parole altrettanto non gradite". "Il Rossi - prosegue il giudice sportivo - si lanciava repentinamente sul proprio calciatore, afferrandolo con il braccio sinistro e colpendolo ripetutamente con il braccio destro al volto, fintantochè alcuni collaboratori riuscivano, sia pure a fatica, ad allontanarlo dallo Ljajic. Il tecnico riprendeva quindi a svolgere la sua funzione e la gara proseguiva regolarmente senza alcun intervento da parte dell'arbitro che, su richiesta di questo ufficio, dichiarava (e-mail ricevuta alle ore 11,52 odierne) di 'non aver visto quanto accadut'". "Le immagini televisive - conclude Tosel -, puntualmente e dettagliatamente confermate da quanto relazionato dai collaboratori della Procura federale, evidenziano quindi una condotta inconsulta, tanto violenta quanto imprevedibile, la cui gravità non può essere attenuata dalla tensione emotiva generata da una delicata fase agonistica".