"Val di Susa, paura di un altro disastro"
Dopo gli sfaceli e le distruzioni di Roma, spiega il vicedirettore di Libero, Massimo De' Manzoni, "preoccupa la manifestazione dei No Tav di domani in Val di Susa". Ma non è semplice preoccupazione, perché il "timore è che si verifichi un altro disastro". Il clima è tesissimo, infuocato, e "anche i leader della protesta locale hanno preparato i manifestanti con parole di fuoco", le più tenere delle quali possono essere sintetizzate nel pensiero: "Prenderemo il cantiere". Anche i manifestanti meno violenti - prosegue De' Manzoni - "dicono che sia un loro diritto tagliare le reti". La protesta contro l'alta velocità ferroviaria - un'opera finanziata al 40% dall'Europa e "che per noi è fondamentale per non restare tagliati fuori, nonché per i posti di lavoro che è in grado di creare" - rischia insomma "realisticamente" di "trasformarsi in un'altra brutta giornata".